La dura vita di una trentenne single fra doveri da assolvere e gatti da coccolare

“Per 10 anni ho dovuto sopportare le mie zie che ai matrimoni di fratelli e cugini, si avvicinavano con un sorrisetto e dandomi una pacca sulla spalla, mi dicevano “Allora, sarai tu la prossima?”

Poi ho iniziato a fare lo stesso ai loro funerali ed hanno smesso.”

***Attenzione! Contenuto altamente ironico! (O forse no?)***

Fino a qualche anno fa, durante le feste, o comunque in situazioni che vedevano l’arrivo della  grande adunanza del parentato, una domanda, 90 volte su 100, mi veniva spesso posta:

“Ma quando ti laurei?”

Il “ma quando ti laurei?” arrivava così, dal nulla! Prima ancora di togliere il cappotto ed essere entrata dentro casa, c’era già una zia o un cugino del fratello del nonno che a malapena si ricordava di me, che intonava da lontano la fatidica domanda. Ben poco gli interessava il mio stato di salute o quello della mia nonna, l’importante era conoscere lo stato del mio libretto universitario, così, per puro diletto!

Nonostante tutto, fra un sorrisetto di compiacimento perché la cugina di 5° era più avanti, una pacca di compassione sulle spalle, un “è tutta colpa della Gelmini e del suo ordinamento lumaca” e un “prima o poi finirai”… sono riuscita a venir fuori illesa dalle invadenti domande e soprattutto dal mio periodo universitario. L’università è terminata ma, ahimè, le domande tormentone non sono finite, sono cambiate! E, come nel caso precedente, arrivano quando meno te l’aspetti più fastidiose e ripetitive di un’estiva muovi la colita-ita-ita, e se hai “una certa età” e sei donna puntano tutte in un ambito, quello sentimentale.

Ovviamente le situazioni che possiamo riscontrare possono essere diverse e per ognuna di queste abbiamo una domanda tormentone apposita:

  1. Fidanzata da tempo: la domanda che verrà ripetuta dall’invadente parente, amic* o chi altro, sarà “Ma quando vi sposate? Ma quando vi sposate? Ma quando vi sposate?”. Un 3×1 migliore di un’offerta del supermercato ripetuto a cantilena stile bimbo curioso che ad ogni parola chiede “Pecché?” e alla quale spesso e volentieri si risponde con un sorrisino a metà fra un vaffanculo e un perché non ti fai i fatti tuoi.
  2. Sposata\ Convivente: In questo caso uno stuolo di donne (mamma, suocera, migliore amica, vicina di casa, la cassiera del supermercato, l’amica della cassiera del supermercato, nonna, zia, la cugina con cui non parli, ecc..ecc..) ti chiederanno all’unisono “ma quando arriva il\la bebè?”. L’interesse su un eventuale stato interessante sarà il protagonista indiscusso del 90% delle conversazioni che una donna sposata e senza figli sosterrà, neanche se dovessero mettere da parte i soldi per crescerlo loro quest* figli*. Insomma… con l’utero delle altre siamo tutte incinte!
  3. Single: Alla donna single non si possono fare domande sul fidanzato, marito, compagno. Non c’è. E perciò come tormentare questa povera anima in pena? Semplice! Chiedendole di continuo : “Ma il fidanzato lo hai?

Il caso analizzato nel prosieguo sarà, per ovvie ragioni, quello della donna single. I primi due li lascio a chi meglio di me potrà un giorno descriverli.

Se hai quasi 30 anni e sei una donna single, puoi dirigere un’azienda, essere campionessa nazionale di svariate arti marziali, parlare sei lingue, essere in preda alla depressione più cupa e grigia perché non trovi lavoro o in procinto di prendere i voti ma troverai sempre un’anziana signora che di tutte le cose appena elencate se ne infischierà e che, vedendoti giovane e in età da marito, ti chiederà: “ma u zitu… u tenisi?” ( Ma il fidanzato lo hai?)

Jane Austen scriveva: “E’ una verità universalmente riconosciuta che woman&cat 1920uno scapolo provvisto di un ingente patrimonio debba essere in cerca di moglie”. Ma oggi i tempi sono cambiati, gli scapoli non cercano più le mogli e le donne si sono emancipate e, secondo la visione di qualcuno, se hai già trascorso quasi 30 primavere e non hai un marito\compagno, un figlio e si denota una certa propensione nel raccattare e coccolare gatti, mi dispiace dirtelo, ma probabilmente stai per diventare una…. Zitella!

 

Tua nonna sembra uscire di testa, la ritrovi in ogni angolo della casa che cerca di convincerti che in fondo il tipo che assomiglia a Charles Manson non è male, l’importante è il carattere! È proprio disperata: gli altri si sposano e lei ha questa nipote sciagurata che cerca di fare carriera! L’amica di tua madre ti guarda con sguardo di compassione e pena e cerca di consolarti con la tipica frase : “ Quando meno te l’aspetti arriverà!” (ma fammi capire… stiamo parlando di Trenitalia?).

Alcuni amici prendono spunto da ogni situazione per dirti che il tuo essere acida è causato da una qualche “mancanza”, non rendendosi però conto che probabilmente in quel particolare momento se stai gridando come una pazza e gli stai dando del cretino è perché ti hanno tirato una gomitata nelle costole! Altri invece ti apostrofano con la tipica frase seguita da espressione attonita: “Una ragazza bella come te non è fidanzata?” e mentre tu spieghi perdendoti nei tuoi bla bla: “ No, preferisco aspettare, trovare la persona giusta, bla bla bla, vorrei una stabilità economica, un lavoro, bla bla bla!” il tizio, che non ha neanche sentito una parola di quelle dette, ti chiede: “ ma stasera che fai? Andiamo a bere qualcosa?”. E tu, rischiando per l’ennesima volta di rientrare nel girone delle acide causa mancanza,  gli rispondi: “No mi dispiace, devo fare i grattini al gatto!”.

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Le amiche invece si dividono in quattro grandi categorie:

  1. Quelle che ti guardano tipo mostro sacro perché ti vedono come una persona libera, indipendente, che ha fatto le sue scelte mentre loro sono segretamente annoiate della loro vita di coppia dove la cosa più entusiasmante che possa capitare è un nipotino turbolento la domenica a pranzo a casa di lui;
  2. Quelle che “tu non puoi capire”, che ti additano come la poverina arida che non prova i portentosi benefici che l’amore può comportare, che sembrano le uniche ad essere state benedette dai sacri effluvi venerei ma che fino a poco tempo fa, prima di fidanzarsi, erano le tue fedeli compagne di uscite e di chiacchiericcio, fans della frase “io come lei mai” (riferendosi a una ragazza nella loro attuale situazione);
  3. Quelle che con un fidanzato riescono a vivere la propria vita, farsi i fatti propri e fregarsene una beneamata mentula della tua situazione sentimentale;
  4. Le single come te: o ti evitano come la peste perché potresti rubar loro qualche “preda” o sono le tue gagliarde amiche che condividono le tue stesse scelte e pensieri.

Ovviamente non mancano i tizi ( o le tizie) che elargiscono consigli sul come devi fare per trovare un ragazzo, sperando che tu possa cambiare il tuo status in modo da poterti poi porre le altre domande tormentone elencate precedentemente. Solitamente i consigli vengono dati da persone che un istante prima si sono lamentati della propria situazione sentimentale e sono sempre gli stessi, vertono tutti sulla sostanziale modifica del tuo carattere, del tuo vestiario e aspetto fisico. Vieni vista come una persona con un problema da risolvere dove la causa in fondo sei tu.

Ma io non voglio cambiare! Io sto bene con me stessa!

Lucrezia di Silvia Ziche
Lucrezia di Silvia Ziche

Si passa troppo tempo a suggerire, consigliare e imporre cosa una “brava ragazza” dovrebbe fare e come dovrebbe essere, comportarsi e vestirsi al fine di piacere agli altri ed essere appetibile, quando, invece, uno dei mantra fondamentali della vita è quello di piacere prima a noi stessi. Troppe volte mi sono sentita dire: “Devi essere più dolce altrimenti non troverai mai il fidanzato!”, “Hai un carattere forte, come farà con te un fidanzato?”, “Perché non ti vesti più colorata? Metti qualche vestitino”, “…e truccati un po’! Devi essere più femminile!” e infine, durante una discussione, un tizio mi disse: “Sei una super donna acculturata del cazzo! Devi rispondere  sempre a tutto?”. ( Se ve li siete persi, sappiate che esistono anche i 13 motivi per i quali una donna intelligente è single, ne ho parlato qui)

Insomma, la “brava ragazza” dovrebbe essere dolce, non incline alla rabbia, accondiscendente, piacevole, “femminile” e magari  ignorante e muta… altrimenti “li fai scappare!”.

Sembra quasi che una buona parte di persone, troppo occupate a lanciare profezie e predizioni neanche  fossero una brutta copia della Sibilla Cumana o dell’Oracolo del Sud, dimentichino che spesso dietro uno status sentimentale si nasconda un essere umano con il dono e la facoltà di scegliere.

forgot-to-have-childrenSposarsi e avere figli diventa un percorso obbligatorio che tutti, soprattutto se sei donna, sono costretti ad attraversare per essere “normali”, felici e completi. Soddisfare il famigerato istinto materno diventa l’obiettivo fondamentale della vita. Una donna che sceglie liberamente altro viene quasi considerata come una poverina, una sfortunata, una donna incompleta la quale non è riuscita a trovare l’altra metà della mela ed è dunque da compatire: Che senso ha vivere se non si fanno dei figli? Che senso ha il nostro viaggio sulla terra se non ci si sposa e non si condivide la nostra vita con un compagno?

No, una donna non può decidere di non seguire il “percorso”. Non esiste scelta, perché la scelta secondo le regole imposte dalle società è solo una: essere moglie e madre. Ci viene insegnato silenziosamente (ma neanche tanto)  che se una donna ad una certa età non è sposata e non ha figli, è una fallita. È inutile nascondersi, è così!

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Non esistono donne che hanno deciso di essere single e sono felici, e se dicono di esserlo sono delle bugiarde! Siamo quindi costrette a sopportare le zie, i cugini, i nonni, lo zio, ecce cc.. con le loro domande tormentone, in fondo, secondo la loro ottica stereotipata, vogliono vederci felici e contente mica delle fallite zitelle!

 

220px-kitty_joyner_-_electrical_engineer_-_gpn-2000-001933Una donna completamente concentrata sulla propria carriera o su se stessa spesso viene indicata come un qualcosa di negativo e/o una persona destinata a rimanere sola. Per l’uomo è diverso, è libero di scegliere se avere una famiglia o rimanere single, per lui è una scelta e male che vada verrà etichettato come lo scapolone d’oro o in alternativa il dongiovanni brizzolato. La vecchiaia lo rende affascinante, mica come le donne, che dopo una certa età sono da rottamare con l’indelebile marchio di zitella.

E non fraintendetemi! Ve ne prego! Non etichettatemi come la zitella acida che non concepisce l’amore altrui, invidiosa dei frutti umani generati dalle secrezioni dei vostri lombi. Non mi stupirei infatti se qualcuno mi venisse a dire queste cose nonostante tutto il discorso su fatto. Io credo fermamente che ogni donna debba essere libera di scegliere. Decidere quale strada intraprendere. Nessuno può giudicare e/o impedire le sue scelte. Può essere moglie e madre, una stakanovista lavoratrice o entrambe le cose. L’importante è che siano sue libere scelte non dettate dai dogmi imposti dalla società.

Nessuna donna è migliore rispetto ad un’altra in base al suo status sentimentale. Essere single può essere una scelta, uno status momentaneo che non abbiamo fretta di cambiare e non per forza una tragedia dalla quale dobbiamo urgentemente scappare per essere socialmente accettate e rispondere così ai doveri della “brava e seria ragazza”!

Perché additarci come le poverine che sono state sfortunate nel non aver trovato l’amore della vita? Siete davvero così tanto sicur* che non siamo state noi a scegliere la nostra situazione sentimentale?

Per quanto mi riguarda, nell’attesa di poter consentire una nuova domanda tormentone torno a fare i grattini al mio gatto, voi al posto mio, guardando il micione nella foto, non lo fareste?

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21 commenti

  1. Mi ci rivedo! Con me alcuni parenti hanno cominciato quando avevo 13 anni perché una cugina di n grado aveva già il fidanzato con cui poi si sarebbe sposata (e poi divorziata!) … Figurati, ho avuto i bambini alla soglia dei 40, pensa quanti anni di domande!!!! Poi però sei “a posto” e nessuno ti chiede se hai bisogno di aiuto se sei sull’orlo dello sfinimento psico-fisico, ormai hai tutto ciò di cui avevi bisogno! Ergo: fate sempre e solo quello che vi sentite di fare voi, perché alla fin fine sono solo c… vostri!

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  2. Io mi sono ritrovata inconsapevolmente a stupire la gente.. Studi ancora?? Mai nessuno mi ha chiesto, che scuola fai? Come va? A che punto sei? Ecc. ma uno stupito: Studi ancora? Quando poi trovai lavoro. Ma come hai fatto a entrare li? Semplice con un concorso, come fanno tutti.. Quando rimasi incinta, una conoscente mi disse: Come hai fatto a rimanere incinta se sei lesbica?. Semplice, nello stesso modo in cui rimangono incinte le etero. Qui c’è un vecchio pregiudizio medievale in cui si riteneva che le lesbiche e le prostitute fossero state sterili, per questo erano lesbiche o prostitute. (in realtà sarei bisessuale, ma non sono mai stata a spiegarlo alla gente. Mi sono sempre innamorata delle persone e non del loro sesso.) Quando convivevo con il padre dei miei figli, alcuni parenti si preoccupavano subito a dirmi: Non te lo far scappare.. perché non ero sposata, e quindi mi dovevo sposare, per non farlo scappare.. Mia madre mi diceva che vivevo nel peccato, che avevo fatto i figli nel peccato e che crescevano nel peccato.. era riuscita da poco a digerire che ero lesbica e li comunico che ero incinta e che vivevo da tre anni nel peccato. Mia madre è stata anni, senza rivolgermi la parola, credo che siano stati i nipoti ad avvicinarla. Mia madre di sovente si lamentava e diceva di avere una figlia “sfortunata”, non nel senso che ha poca fortuna, ma che ha di deficit cognitivi. Quella figlia ero io..Ora i miei genitori non ci sono più, i miei figli sono grandi, mi sono separata, e vivo con due gatte; per le feste, alcuni parenti vengono a fare visita e mi dicono che non posso stare sola, -perché una donna da sola non sta bene- oppure:- ti hanno vista al pub, non sei più una ragazzina, non sta bene.- In pratica sono una peccatrice che non fa mai la cosa giusta..

    PS: Bello il micione, come si chiama? Le mie si chiamano Ameli e Stella. Due trovatelle, Ameli la trovai dentro la campana del vetro, per poco non la schiacciavo con le bottiglie, era piccola che mi stava nel palmo di una mano, ora è 5 kg.

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    • Ida grazie per il tuo racconto! La stra grande maggioranza delle persone è sempre brava a puntare il dito contro e a giudicare i comportamenti altrui.Tu sei stata una grande a fregartene e andare avanti per la tua strada!
      Il mio micio si chiama Tom è una “bestiaccia” dispettosa ma un gran coccolone! In realtà ho anche un altro micio ma è un antipatico bisbetico!

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      • Ho avuto anche io un Tom, che poi è diventato presto Tommy, poi ho avuto un Igor, un Billy e Sergio. Dove abitavo prima c’era una statale vicina, e i maschi sono campati poco.. allora ho optato per le femmine, Briciola, Macchia, Gemma, Elsa, Gigia e altre.. Ricordo ancora la faccia della pediatra, quando entrò per la prima volta in casa mia, e la vide piena di gatti.. 🙂

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    • La cosa simpatica è che i giudici integerrimi che puntano il dito si nascondono dietro il cristianesimo quando nel vangelo Gesù stesso dice di “non pensare alla pagliuzza nell’occhio di tuo fratello se non avrai prima rimosso la trave dal tuo occhio”…
      Senza contare il “non giudicare per non essere giudicato”, ecc… Interessante come neanche i cristiani praticanti seguano i dettami della religione XD

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  3. Cmq a quello che ti disse “sei una super donna acculturata del cazzo” io avrei risposto o il sempiterno vaffanculo oppure dicendo sarcastica “eh sai, qualcuno dovrà pur supplire alle mancanze di certa gente”

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  4. Molto carino e divertente. Però non contempli una possibilità: che una donna sia gay. Io sono gay, degli uomini non me ne è mai fregato niente, trovo Richard Gere e Banderas dei cessi immondi, e dall’adolescenza mi sorbisco gente che cerca di farmi cambiare idea, uscendosene con menate tipo: “ma che ti è successo per farti diventare così” oppure “dovresti sviscerare i tuoi problemi con l’altro sesso e provare a frequentare qualche uomo, vivere con un uomo è bello”. Al che io snocciolo i dati sul femminicidio.

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    • Ciao! In effetti hai ragione. Il mio post però è altamente autobiografico. Sarebbe molto interessante sviscerare anche il punto di vista di una donna gay. Se vuoi mandarci un tuo contributo lo pubblichiamo! 😀

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  5. Oh e l’altro giorno io e mamma a pranzo vediamo lo spot di un’agenzia per cuori solitari, claim “sei stanco di essere single?” Mìa mamma mi guarda ripetendomi la frase è io, secca “no!”

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  6. beh quello della vita da single è un male comune e universale, senza distinzione di sesso, ceto sociale ecc. … trovare altre cose a cui dedicarsi NON è sempre,anzi quasi mai la soluzione giusta, purtroppo .. beati quelli che riescono in questa impresa. Per quanto mi riguarda la vita da single NON è la mia vita e a 34 anni mi chiedo se vale la pena andare avanti o meno.

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  7. Ho riso leggendo perché come tante mi sono ritrovata nel “limbo” del: “ce l’hai il ragazzo?” ad una mia zia un giorno dopo la terza volta che me lo chiedeva e non le rispondevo, la guardo e le dico: “zia sono lesbica!” lei resta ferma, 5 minuti, poi dice: “ce l’hai la ragazza?” sono rimasta perplessa io dopo, almeno non era omofoba l’ho scoperto in quella circostanza tra l’altro.

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