Il maschio alfa e la “singletudine” delle donne intelligenti

Molti miei amici, conoscendo le tematiche che ho a cuore, spesso per puro gusto provocatorio  sono soliti lanciare in mia presenza  frasi o  affermazioni volutamente maschiliste. Lo fanno per scherzare, per fomentare il mio inarrestabile flusso di parole che solitamente ne scaturisce. C’è chi, purtroppo, non scherza e con convinzione parla apertamente dei propri maschilismi, facendoli passare come giusti e sacrosanti. Diritti indissolubili del homo sapiens sapiens che bisognerebbe rispettare con somma devozione.

Sia in ambito sportivo che lavorativo non mi sono mai fatta condizionare dagli stereotipi imposti, ho scelto cose che qualcun* potrebbe considerare poco idonee al mio essere “femmina”, ma non mi è mai importato  e non mi sono mai fatta trascinare dagli standard imposti. Negli anni queste mie scelte mi hanno fatto  collezionare tante “piccole pillole di quotidiano maschilismo” fatte di frasi, affermazioni, gesti, sguardi e comportamenti.

Mi è capitato il tizio che, mentre sorseggiavo un caffè con dei colleghi di università, disquisiva su come fosse più semplice per le donne prendere una laurea in ingegneria nonostante esse siano geneticamente poco portate ad essere ingegnere: “voi donne avete le tette che vi facilitano tutto!

Carol Rossetti- Progetto Donna
Carol Rossetti- Progetto Donna

Qualche anno fa mi è capitato di gustarmi la faccia a dir poco nauseata del tizio che dopo avermi chiesto cosa studiassi si è sentito rispondere ingegneria. Quasi con un filo di voce mi disse: “una donna ingegnere? Di solito lo fanno i maschi” ….eh già, chissà quando scoprirai che le donne votano che succederà.

Qualcuno, chissà chi, un giorno ha deciso che  la professione dell’ingegnere (come tante altre), sia prerogativa esclusivamente maschile e che quindi le donne ingegnere siano arrivate al loro tanto agognato pezzo di carta mostrando seni turgidi ed elargendo favori sessuali a chicchessia.

Insomma, con il tempo ho capito che esiste una piccola parte del popolino italico che ha paura delle donne che vogliono affermarsi in campi diversi da quelli della cucina, della scuola o degli uffici ecce cc . Le donne in fondo, anche se spesso qualcuno non lo vuole dire apertamente, sono fatte per essere sottomesse (?). Tutta questa emancipazione o il voler essere le padrone indiscusse della propria vita e delle proprie scelte sono cose poco ben viste dall’ampia comunità maschilista, che spesso, ahimè, ospita anche donne.

Anche l’ambito sportivo è ricolmo di stereotipi: un uomo che pratica danza, per esempio, è visto come qualcosa di strano e di diverso, e non rari sono i casi in cui viene messa in discussione anche la sua “virilità”. Mi è capitato di ascoltare delle discussioni dove veniva affermato con estrema certezza che: “La danza è per donne, se un uomo fa danza  è gay” (come se l’essere gay fosse una terribile malattia contagiosa). Ovviamente le donne non sono esenti  dalle discriminazioni presenti in questo mondo. Una leggiadra fanciulla amante di sport ritenuti poco femminili  non viene risparmiata da commenti, critiche, sguardi canzonatori. Viene subito messa in discussione la sua “femminilità”, viene indicata come quella incapace e per cercare di emergere e vedere riconosciute le proprie capacità deve faticare il triplo rispetto ad un uomo.

Carol Rossetti- Progetto Donna
Carol Rossetti- Progetto Donna

Oggi, nel 2014, persistono  le distinzioni in cose da maschio e cose da femmina e vengono  ancora imposti dei ruoli e dei comportamenti imposti dalla società che bisogna mantenere e avere al fine di essere socialmente accettati e di non essere considerati diversi e sbagliati: la donna mamma e casalinga, l’uomo che incarna la figura del pater  familias, la famiglia fatta da uomo e donna e bla bla bla.

Una buona parte della popolazione teme  il cambiamento e lo demonizza. Per alcun* è infatti assurdo pensare a una donna che non vuole avere figli e decide di dedicarsi alla propria carriera o ad un uomo casalingo. Pensate a tutte le lotte delle donne per vedere riconosciuti i propri diritti (per i quali tuttora bisogna combattere  accanitamente) o  ai muri contro i quali si stanno scontrando attualmente gli omosessuali!

Ritornando ai diritti indissolubili del homo sapiens sapiens, voglio raccontarvi una teoria che mi è stata spiegata ed esposta minuziosamente da un tizio durante una conversazione riguardante i rapporti fra uomo e donna, sto per narrarvi la famigerata teoria del maschio alfa (beta, omega e gamma non sono pervenuti).

La teoria del maschio alfa nasce in quanto oggi, secondo il luminare, esiste una grande confusione dei ruoli  e dei generi. Molti uomini si scoprono gay, tante donne rifiutano di indossare i ruoli imposti e costruiti ad hoc dalla società e quando si innamorano di un uomo tendono a sopraffarlo imponendosi. Il problema nasce quando  l’uomo ha un carattere mite ed è quindi  propenso al dialogo o a una pacata discussione. Tutta l’accondiscendenza del mite omuncolo porterà la sua donna ad annoiarsi e quindi a tradirlo ripetutamente e a lasciarlo nel peggiore dei modi (Vi risparmio la parte dove parlava dei tradimenti asserendo che le donne sono tutte troie. A quanto pare i tradimenti sono solamente perpetrati dalle donne, questione di genetica, chi lo sa). L’uomo deve fare l’uomo (frase ripetuta diverse volte con risolutezza ed enfasi) e per rispettare il pesante fardello che la natura gli ha donato il giorno della sua nascita munendolo di pene, neanche fosse il peccato originale, deve comandare, decidere ed essere il pilastro della coppia. Insomma, deve  essere il maschio alfa (non ho chiesto se sia lecito per il maschio alfa fare pipì intorno casa dell’amata per marcare il territorio…mea culpa). E la donna? La donna sarà contenta di ciò in quanto  le donne vogliono essere comandate e desiderano essere sottomesse (?) altrimenti cercheranno un altro uomo.

Maschio Alfa che va a chiedere di uscire alla sua bella
Maschio Alfa che va a chiedere di uscire alla sua bella

Seppure inizialmente teorie del genere suscitino ilarità e ti facciano guardare il tuo interlocutore con un’aria da “ma a quel paese ci vai da solo o mi stai prendendo in giro per farmi arrabbiare e sentirmi sproloquiare contro di te?” noto con estrema tristezza come  innanzitutto siano cose che pensano veramente e come  la convinzione e la veridicità con la quale spesso elargiscono questi pensieri siano condivisi da tanti altri uomini ( e talvolta anche donne). Infatti non sono mancate situazioni nelle quali ho sentito altre persone fare questo genere di discorsi, e per quanto tu possa spiegare  come questi pensieri nascano da una società patriarcale e maschilista, nonostante inizialmente ti ascolteranno con fare interessato dopo cinque minuti inizieranno una nuova conversazione dove sosteranno che la deputa x del partito y è sicuramente una troia perché di bell’aspetto. La politica è infatti un altro ambito dove le discriminazioni di genere pullulano indisturbate, le donne vengono sempre giudicate in base al loro aspetto fisico e non al loro operato:

Angela Merkel viene ricordata come “l’inchiavabile culona”; Rosy Bindi come “quella più bella che intelligente” ; Maria Elena Boschi è famosa per il suo tailleur blu.

Non so voi, ma io spesso e volentieri faccio fatica a trovare nei giornali online nazionali notizie che mi raccontino cosa succeda effettivamente in parlamento. Ho sempre una sfilza di link con gallery riguardanti l’abbigliamento di Tizio, la vacanza di Caio, le chiappe di Sempronio o le tette di Apuleio.

Il fatto che l’Italia stia andando a rotoli pare sia diventato secondario se la Boschi indossa il tailleur blu.

A corredo della famigerata teoria mi sono giunti i 13 motivi per i quali una donna intelligente è single e proprio leggendo i vari punti ho capito le motivazioni che, forse in parte, spingono i vari luminari a formulare le loro tesi maschiliste. Ho notato come questa classifica stia facendo il giro del web e probabilmente sarà capitato anche a voi di visionarla. Facendo una breve ricerca con Google è possibile vedere come queste teorie, vere o fasulle, si siano sparse a macchia d’olio andando a finire anche su testate importanti. Ovviamente il tutto viene validato dai soliti studi scientifici del  tale Dottore Vattelapesca di una prestigiosa università dell’Isola che non c’è. I punti in questione sono i seguenti (opportunamente commentati- ironicamente– dalla sottoscritta) :

  1. Quando litighi con una ragazza meno intelligente di te puoi convincerla di essere nel torto con poche parole, con una ragazza intelligente ci discuti almeno sei mesi( no, è risaputo che la donna ha sempre ragione stupida o intelligente che sia- chi di stereotipo ferisce di stereotipo perisce) .
  2. La ragazza meno intelligente ti ammira di più per le tue capacità in quanto per lei sono traguardi difficili da raggiungere.  E questo alza molto l’autostima maschile(a questo punto perché non fidanzarsi con una scimmia?).
  3. La ragazza meno intelligente accetta anche il fatto che l’uomo sia meno bello esteticamente in quanto pensa che esso riesca a compensare con il carattere e con l’intelligenza (è risaputo che tutte le ragazze intelligenti siano fidanzate con figoni da paura, probabilmente per compensare il fatto che, in quanto esseri intelligenti, siano delle cesse inguardabili –rimando al punto 12) .
  4. Con la ragazza più intelligente si crea una sorta di competizione che danneggia il rapporto. Un rapporto solido ed equilibrato si può ottenere solo con un dislivello di intelligenza tra i due componenti. (vedere punto 2)
  5. Molto spesso gli uomini si sentono “minacciati” in quanto il ruolo di maschio alfa (Aridaje!)può essere sostituito da quello della donna essendo essa dotata quanto lui (innescando così “la lotta a chi ce l’ha più lungo“, da qui l’espressione “una donna con gli attributi)
  6. La maggior parte degli uomini sono attratti dalla donna che assume atteggiamenti da “gatta morta” un atteggiamento che difficilmente si può vedere in una donna intelligente. (La donna intelligente tende a cinguettare e il maschio alfa difficilmente è attratto da tali destrezze vocali)
  7. La donna più intelligente tende a guadagnare spesso e volentieri più del compagno, e questa è difficile per l’uomo da concepire (In un paese come l’Italia è già troppo trovare un lavoro, un lavoro ben retribuito è un’utopia).
  8. La donna più stupida (tutte le donne sono stupide, ma quella più stupida… ecc ecc) è più facilmente modellabile a proprio vantaggio rispetto a una donna consapevole delle proprie potenzialità (Il maschio alfa segue dei corsi online nientepopodimeno che dal Demiurgo in persona, da qui le capacità di modellazione).
  9. Molti uomini vedono nella sicurezza delle donne intelligenti della mascolinità , questo le rende meno attraenti ai loro occhi (l’intelligenza è una prerogativa maschile perciò è strano vedere donne che studiano fisica quantistica o altro, quindi le donne intelligenti hanno il pene e come nel  punto 5 : “lotta a chi ce l’ha più lungo” ).
  10. Le donne intelligenti sono più impegnate a raggiungere i propri obiettivi e realizzarsi nel lavoro dedicando meno tempo al proprio uomo per questo gli uomini si sentono sminuiti (è risaputo che all’uomo va data la poppata ogni 3 ore).
  11. Per “colpa” delle religioni tutt’ora nella mentalità di molti uomini la donna è vista come inferiore quindi quando essa si dimostra alla pari se non addirittura migliore l’uomo non accetta l’idea (e se l’uomo in questione fosse ateo?).
  12. Nell’idea comune l’intelligenza si accosta difficilmente alla sensualità o alla bellezza. Questa idea ci condiziona più di quello che crediamo. (è risaputo che le ragazze belle facciano fatica persino a parlare )
  13. Ad una ragazza stupida puoi facilmente mentire per fare i tuoi sporchi comodi, con una ragazza intelligente sai che non riuscirai mai a scamparla (tutte le donne intelligenti, in quanto fans di Harry Potter, sono in possesso della pozione veritaserum ).
Donna intelligente secondo i professori che hanno stilato la classifica
Donna intelligente secondo i professori che hanno stilato la classifica

Per quanto la veridicità di queste informazioni sia opinabile e per quanto  si possa fare dell’ironia, la classifica in questione è particolarmente dannosa a causa del suo essere virale e dei messaggi nascosti che porta con sé, i quali vanno a rafforzare e a radicare rispettivamente degli stereotipi e dei ruoli che faticano ad abbandonare l’attuale società. Ricordiamoci che non tutti leggono e assimilano con occhio critico i punti sopra citati, per alcun* possono rappresentare la realtà e di conseguenza:

  • Le ragazze intelligenti vengono rappresentate come brutte e mascoline mentre quelle belle come delle stupide prive di personalità;
  • L’uomo viene rappresentato come una sorta di dio che la donna deve quasi venerare e dal quale deve dipendere;
  • La donna deve essere sottomessa e vista come essere inferiore;
  • Ritorna il ruolo del maschio alfa quasi come se fosse qualcosa di realmente riconosciuto dalla società;
  • L’uomo va accudito e quindi il fatto che una donna possa lavorare non è vista come una cosa positiva;
  • La donna deve essere “modellata” (preferisco usare il termine plagiata) a proprio gusto quasi come se fosse un essere privo di  personalità e potere decisionale;
  • Abbiamo una divisione delle donne in “sante e puttane” : donne intelligenti e stupide, gatte morte e donne impostate;
  • L’uomo riveste diversi ruoli: viene definito come superiore ma anche come un “mammone” che deve essere accudito;

Quindi, per quanto una classifica del genere possa sembrare divertente e innocua  in realtà racchiude e nasce dagli stereotipi e dai ruoli imposti.  Viene così giustificato lo zio che con convinzione afferma che la crescita dell’inflazione dagli anni ’70 in avanti è colpa delle donne che sono entrate sul mercato del lavoro; Vista come una saggia la nonna che sostiene che sia un bene che una donna guadagni un po’ meno del marito altrimenti  per un uomo sarebbe difficile mandare giù che la moglie abbia uno stipendio più alto, senza minimamente considerare il fatto che ci sono tanti padri che agognano lo stare a casa qualche giorno in più con i propri figli;

E le diverse frasi che solitamente una donna madre e lavoratrice si sente dire, vengono considerate come delle osservazioni giuste:

ma cosa fai ancora qui a lavoro? vai a casa che dovrai anche allattare ‘sto povero bambino’!

ma se tuo marito guadagna bene, perchè tu lavori? chi te lo fa fare?

Ecc ecc..

Una banale classifica, una chiacchiera al bar con un amico, una discussione con un gruppo di persone fanno capire come ancora viviamo in un mondo che va  avanti per stereotipi, come ogni cosa sia influenzata dai ruoli che vengono imposti e come ogni volta che qualcosa o qualcuno cerca di uscire fuori dagli schemi fissati,  viene visto come strano, diverso e spesso viene condannato.

e noi?  siamo davvero sicuri che vogliamo che tutto ciò continui impunemente?

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43 commenti

  1. Sono una studentessa di ingegneria, sono contenta di questa scelta e posso dire che la prima cosa che mi viene detta è sempre “eh cavoli, te la sei scelta difficile! Non è roba da donne”
    Cerco di rispondere sempre con molta tranquillità facendo notare che i tempi sono cambiati da un pezzo (abbiamo esempi ovunque) …
    Comunque gli stereotipi di cui parli sono veramente radicati e la cosa migliore è spiegare (a chi è interessato e disposto ad ascoltare) la propria situazione… Detto questo spero che un giorno si smetterà di avere a che fare con certi pensieri!
    Complimenti per il post 🙂 buona giornata!

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    • Ciao, grazie mille! 🙂
      Io mi sono laureata in ingegneria da quasi due anni e ho fatto una collezione di “aforismi maschilisti” che non hai idea, e purtroppo ancora oggi sono costretta ad affrontarli perché il mondo del lavoro purtroppo non ne è privo. Quelli scritti nel post sono solo i più recenti.
      Ma a me non importa! Vado avanti per la strada che mi sono scelta! 🙂

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  2. Wow questo post è una bomba. Comunque io faccio parte di quelle che si sono imbattute in quella famigerata stilata di 13 “comandamenti” (in altri siti sono addirittura 15 o 20) e so quale fonte principale idiota l’ha partorita. La cosa peggiore è che-tra il mare di critiche-ha ottenuto pure consensi. Io sono stata presa per l’isterica (anche da donne) che odio l’uomo solo perché ho detto che quelle donne sono single perché sicuramente non vogliono avere tali idioti accanto.

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    • Cara Mary, a me la cosa che ha fatto parecchio riflettere è stato trovare il link su facebook nella bacheca di alcune mie amiche che ne discutevano i punti con convinzione. Non si può prendere per vera una cosa del genere! E non la si può condividere come se fosse la scienza infusa!

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  3. Bel post.. dai molti spunti ma mi fermo solo ad alcuni.. 1) Noi donne siamo educate ad non avere ambizioni sul lavoro.. per lo meno io non ho avuto ambizioni, ed è stato l’unico mio errore nella vita.. Io ho fatto Agraria-Industrie alimentari, anche questa scuola strettamente maschile, ( le poche donne ai miei tempi sceglievano forestale) comunque la mia attività non l’ho mai esercitata, perchè ho trovato lavoro nel settore amministrativo e mi sono accontentata, l’ho fatto per 23 anni, poi la mobilità e dopo grazie alla Fornero a casa con reddito zero e nulla in mano.. 2) Mia figlia è geometra, altro lavoro tipicamente maschile, in Italia, non ha trovato nemmeno per fare il tirocinio per l’abilitazione, e il tirocinio in Italia è gratis..è andata in Francia e li ha potuto fare tirocinio e ora lavora come geometra, in Francia però.. quindi non è un problema di genere, ma di nazione.. 3) Se c’è da licenziare, preferiscono licenziare le donne, perchè gli uomini tengono famiglia.. se c’è da assumere, preferiscono gli uomini perchè danno maggiore disponibilità, le donne sono impegnate con la famiglia.. questa benedetta famiglia, chi ce l’ha gli uomini o le donne?
    Il lavoro delle donne è visto come uno sfizio, un di più, la donna che ha ambizioni è un’egoista, l’uomo con ambizioni è un altruista, perchè si sacrifica per la famiglia.. per non parlare di eventuali successi economici e professionali, quello di un uomo sono meritati, da duro lavoro e sacrifici, (di nuovo) quelli della donna, sono sospetti, certamente l’ha data a qualcuno, non è possibile che una donna… Ci sono anche delle eccezioni, se la donna è moglie di qualcuno d’importante, anche se è di un’intelligenza “imbarazzante” può diventare presidente di un’importante fondazione.. e tutti a dire.. si lei merita.. nessuno mette in discussioni nulla..una di queste la conosco…

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    • Ciao Ida, grazie mille 🙂
      Condivido tutto quello che hai scritto. In effetti una donna che vuole fare le cose “da uomo” non viene considerata seriamente da una buona parte di persone. Uno sfizio, un capriccio.
      Una volta un tale mi disse che le donne che vogliono fare le manager sono tutte frustrate perché è nella loro indole il volere (o in questo caso il DOVERE) avere una famiglia e dei figli. Per non parlare poi degli stereotipi che girano intorno alle donne che lavorano e che occupano una posizione di rilievo…

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  4. Ciao Pina,
    mi trovo a contestare il tuo post, e spero che ne scaturisca una discussione interessante, perchè sono incline a pensare che le discussioni tra persone intelligenti siano possibili anche in caso di idee completamente differenti. Non posso chiaramente ritenermi maschilista essendo una donna, laureata in una disciplina decisamente curiosa (anche per un uomo, figuriamoci per una donna, se vogliamo seguire il concetto di stereotipo), con un lavoro che mi piace, con un QI che mi ha dato grandi soddisfazioni (e grandi problemi, ammetto) e, per Grazia ricevuta, anche bella (anche se tra qualche anno il declino sarà inderogabile). Questa breve prefazione era necessaria per dare una vaga idea di chi sono, per scansare qualsiasi genere di preconcetto.
    Ho letto i tredici dogma, e onestamente, per quanto siano grotteschi nella loro esposizione, ritengo che siano fondamentalmente veritieri. Ritenendo comunque l’essere umano un animale (se non siamo d’accordo su questa posizione e ci mettiamo nell’ottica di “Ma noi siamo evoluti non siamo come duemila anni fa” allora abbiamo un punto fondamentale di disaccordo per il quale la discussione non può raggiungere un punto utile, e comunque non sarebbe un problema, siamo tutti liberi di avere opinioni differenti), e basandomi sullo studio della biologia e dell’etologia, non vedo errori madornali nei cosiddetti “comandamenti”. esiste in biologia una fattore chiamato “5% dominante”, che, numeri e studi alla mano, certifica come in TUTTE LE SPECIE DELREGNO ANIMALE, il 5% degli elementi della data specie siano cosiddetti “dominanti” per il motivo spiegato nella parola stessa. E’ vero che la società si è sviluppata per secoli secondo il patriarcato, ma:
    1) esiste una ragione per cui questo è successo, e non è esclusivamente riconducibile alle religioni. In fondo, se una popolazione del 50% di qualsiasi comunità trova aberrante un comportamento, farà qualcosa per ribellarsi. la forza fisica era forse valevole fino a qualche migliaio di anni fa, ma se le donne fossero UGUALI agli uomini avrebbero risposto alla stessa maniera degli uomini, ossia in maniera ribellistico/belligerante, cosa che non hanno fatto fino al 1960 (o, se vuoi datare precedentemente, al fenomeno delle suffragette) quando le condizioni sociali del secondo dopoguerra resero, in ottica di un piano politico ben preciso, molto utile il loro voto.
    2) trovo molto ipocrita, da parte di una donna, non riconoscere le inopinabili differenze insite nel comportamento maschile/femminile. Noi non reagiamo come loro, reagiamo in maniera diversa: nè meglio nè peggio, ma negare questa differenza è aberrante, e spoglia noi e loro di tutte le bellezze proprie delle une e degli altri. Il concetto di altra metà del cielo non è un aforisma fantascientifico ma la perfetta summa della diversità tra i due generi.
    3) ritengo che esistano delle ragioni naturali di questi comportamenti, che non sono “sminuenti” nei confronti delle donne nè degli uomini, ma che sono solo specchio di reazioni biologiche. Ti porto un esempio banalissimo e personale: non riesco a sentirmi attratta da un uomo che non mi dia una chiara sensazione di protezione. Ti assicuro che non ne ho bisogno, che so difendermi da sola, a parole e per quanto mi è possibile con i fatti, ma la sola idea che il mio compagno abbia “paura” di un eventuale scontro fisico è un turn off incredibile nella relazione con la persona (al punto di arrivare a troncarla di netto). Non prendo questo come indice di “debolezza” come direbbe un maschilista, o di “mancata presa di coscienza del divino sè femminile” come esporrebbe una femminista. Credo fermamente che sia una banale inclinazione genetica NATURALE nelle femmine di qualsiasi specie, visto che la natura ha reso NOI più vulnerabili per determinate condizioni di conformazione fisica (per fisica intendo fisica e psicologica).

    In realtà sarebbe un discorso lungo e tortuoso da affrontare davanti ad una lunga serie di tazze di caffè, ma sono curiosa di sapere la tua opinione in merito quindi, sperando di non averti tediata e di non venire immediatamente cestinata quale “vacca al servizio della causa maschile” (già sentito), chiudo qui.

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    • Ciao Alita, ti rispondo io perchè mi interessa questa discussione.
      A parte la premessa, che – perdonami – mi ha fatto un pochino sorridere: stai tranquilla che non abbiamo requisiti sul QI di chi ci legge! 😉 provo a risponderti per punti:
      1) e chi ha mai detto che donne e uomini sono uguali? Nessuno qui ha mai detto che donne e uomini sono fotocopie. Ma quello che sosteniamo fermamente è che donne e uomini, in un mondo che vuole definirsi MODERNO e CIVILE, debbono essere UGUALI nei diritti e nei doveri, nelle opportunità e nel riconoscimento.
      La differenza tra le due cose è enorme ed è basilare.
      2) Saranno diverse per motivi atavici le reazioni agli stimoli? E chi dice che queste differenze siano biologiche? Solo 40 anni fa si sosteneva che gli uomini non fossero biologicamente in grado di accudire la prole, e invece…
      Non siamo bestie, siamo persone. Ed è questa la caratteristica che ci rende tali: l’EDUCAZIONE!
      3) Ragioni naturali o ragioni culturali? Perchè a me personalmente l’idea di un uomo che si debba occupare di proteggermi, mi fa venire un attacco di claustrofobia! Io nella mia vita ho voluto un compagno, non un tutore o peggio che mai un bodyguard. Buon per te se sai cosa vuoi e cosa ti piace, ma sbagli qualche cosa quando generalizzi. Tu dici “a me piacciono gli uomini che mi fanno sentire protetta, io sono una donna, quindi a tutte le donne piacciono uomini che le facciano sentire protette”. Ma così parti dalla premessa minore invece di partire dalla premessa maggiore e il sillogismo non è valido. 🙂

      Alla prossima!

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    • Si tratta sempre di generalizzazioni. Una cosa è dire che uomini e donne hanno in generale caratteristiche diverse, un’altra è dire che una donna deve per forza sottomettersi ad un uomo ed accontentarlo per sentirsi realizzata (sintesi forzata dei 13 motivi). Non tutte le donne hanno gli stessi gusti in termini di uomini, a te piacciono quelli che ti fanno sentire protetta, ad altre donne piacciono uomini diversi, oppure donne. Cmq quei 13 motivi sono ampiamente condivisi dalla maggior parte dei maschi italici, che vanno a cercare donne nell’est europa oppure in Asia perchè “più sottomissibili” al ricatto “io ti mantengo e tu mi fai da badante e da assistente sessuale”. Per questo ho trovato un uomo nel Nord Europa, consapevole del fatto che io sia più intelligente di lui (io sono laureata, lui a scuola è sempre andato male), e disponibile a stare a casa nella nostra futura famiglia. Il tutto senza essere “meno uomo”, “meno virile” o “contro natura”, perchè la natura ha anche dotato le donne di cervello (quindi possono essere manager tanto quanto gli uomini) e gli uomini di mani e piedi (quindi possono passare l’aspirapolvere o cucinare tanto quanto le donne)

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    • Salve a tutti,
      fuori tempo massimo (sono passati quattro anni dalla scrittura del post, molto ben scritto e che mi ha divertito) devo dire di sentirmi molto in sintonia con Alita. Vi sono differenze profonde tra i sessi, di natura chimica (ormonale per esempio, il che ha un grosso impatto suoi nostri comportamenti). Sono un fautore della totale parità tra i sessi (totale, su tutto, niente sconti per essere chiari, mentre attualmente si opta per una selezione “ad hoc” di ciò su cui si vuole questa parità). Purtroppo, mi duole dire che ciò mi pone in grande difficoltà con le donne che proprio non ne vogliono sapere di accettarla (ripeto, in tutto e per tutto).
      Non solo abbiamo corpi diversi con chimiche diverse (programmati per fare cose diverse), ma siamo prodotti culturali (cosa ancor più importante). Quando la transizione sarà finita sarà per me un piacere vivere in un mondo in cui vi sia una parità assoluta (sebbene quella biologica mai si raggiungerà, a meno che il cambio culturale non porti anche ad una modifica della parte biologica, ma ci vorrà tempo). Attualmente questa fase porta con sé molte difficoltà: confini labili in continua ridefinizione circa l’identità ed i bisogni. Ne sono un triste sintomo le uccisioni di donne (e figli purtroppo), i cosìdetti “femminicidi”. Alcuni maschi non ce la fanno ad adattaarsi a questo cambiamento (non li definisco tali)
      Mi rifiuto di essere un maschio alfa, mi fa schifo. Bisogna però accettare la realtà: la maggior parte delle donne cerca un maschio alfa e ne comprendo i bisogni, non le giudico male, le accetto.
      Se voi che state scrivendo in questa pagina pensate non sia vero, voi donne intendo, bene. Ma voi non vi confrontate con le donne, come io faccio, da questo punto di vista. Magari guardatevi attorno, con epochè, potreste fare qualche scoperta.
      Buona vita a tutti.

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  5. […] Si passa troppo tempo a suggerire, consigliare e imporre cosa una “brava ragazza” dovrebbe fare e come dovrebbe essere, comportarsi e vestirsi al fine di piacere agli altri ed essere appetibile, quando, invece, uno dei mantra fondamentali della vita è quello di piacere prima a noi stessi. Troppe volte mi sono sentita dire: “Devi essere più dolce altrimenti non troverai mai il fidanzato!”, “Hai un carattere forte, come farà con te un fidanzato?”, “Perché non ti vesti più colorata? Metti qualche vestitino”, “…e truccati un po’! Devi essere più femminile!” e infine, durante una discussione, un tizio mi disse: “Sei una super donna acculturata del cazzo! Devi rispondere  sempre a tutto?”. ( Se ve li siete persi, sappiate che esistono anche i 13 motivi per i quali una donna intelligente è single, ne ho parlato qui) […]

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  6. Volevo spezzare una lancia a favore delle 13 regole. Le avevo già lette, e sinceramente io le avevo interpretate come una ironizzazione degli stereotipi sulle donne intelligenti, cioè la lista riporta in maniera chiara i pensieri maschilisti di molte persone allo scopo di farli apparire ridicoli. Purtroppo, il pensiero è talmente radicato che a molti appaiono punti ragionevoli e l’effetto straniante non compare. Il punto 12, ad esempio, riporta una cosa vera. Per molti una donna bella non può essere intelligente. Non dice da nessuna parte che sia giusto, si limita a riportare uno stereotipo. Non credo che la lista sopra quindi sia maschilista, anzi evidenzia un problema che c’è. Certo è che molte delle persone che l’hanno diffusa l’hanno interpretata in modo scorretto.

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    • Ciao Sara! Ma in effetti anche io credo che la classifica sia ironica, però, come tu stessa dici e come io stesso ho tenuto a precisare nel mio post, quello che a me ha meravigliato è il fatto che molte persone (sia maschi che femmine) l’hanno male interpretata prendendola sul serio. Ho visto tanti post su fb di alcuni miei contatti che la osannavano! Inoltre questa classifica è comparsa anche nei blog di alcune testate abbastanza importanti. Questo comportamento è figlio di una mentalità maschilista e patriarcale purtroppo.

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  7. Ciao a tutte, per quanto possa odiare quella classifica, mi pare di capire che il punto qui è il fatto che ci sia gente che la prende sul serio.
    E purtroppo va presa sul serio, perchè la società è questa, davvero molti pensano tutte quelle cose, per sbagliate che siano, ma le pensano. La gente si stupisce che studiate ingegneria perchè la cultura fa crescere le persone con l’idea che certe cose sono da maschi e altre no, e le ragazze di solito non vanno ad ingegneria non perchè non sono in grado di affrontare la cosa, ma semplicemente perchè non le attira, e questo è sempre dovuto alla società.
    Spero di aver reso il senso del mio discorso.
    Pero

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  8. Si, ovviamente sono stereotipi e ci mancherebbe, forse per una persona intelligente e aperta, ma la stragrande maggioranza delle persone, quelle cose le pensa davvero, cioè le ritiene rilevanti 😦

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  9. “Mi è capitato di ascoltare delle discussioni dove veniva affermato con estrema certezza che: “La danza è per donne, se un uomo fa danza è gay” (come se l’essere gay fosse una terribile malattia contagiosa).”
    Scusa se la butto un po’ in caciara, ma questi maschioni hanno mai pensato cosa significa essere uno di pochi ragazzi in una corso di danza a stragrande maggioranza di ragazze?
    Che continuino a giocare coi soldatini.

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    • Non so se ho capito.
      Comunque penso che per questi “maschioni” essere uno dei pochi ragazzi in un corso di danza a stragrande maggioranza di ragazze significhi semplicemente essere uno dei pochi ragazzi in un corso di danza a stragrande maggioranza di ragazze.
      Non credo ci sia altro da vedere.

      Ma capisco che pensare con la propria testa e scegliere quello che piace e non quello che è atteso non sia scontato. E che purtroppo non tutti godono della libertà interiore che meriterebbero, perchè la pressione sociale è molto forte.
      Chissà che offrire punti di vista differenti non aiuti ad alleggerire un po’ tutto questo peso.

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      • Credo che il pensiero condiviso sia : “andare ad un corso di danza pieno di donne è cosa buona e giusta perché c’è pieno di gnocca”…. anche questo pensiero, ahimè, è espressione di maschilismo… ed è abbastanza diffuso. 😦

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      • ecco, a me sembra così scontato che uno faccia danza perchè gli piace fare danza, che non ho pensato a una spiegazione così fine.
        beata ingenuità.

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  10. noto con dispiacere che alcuni stili di pensiero sono come i vizi ossia duri a morire! Detto questo, ciò che noto più spesso sono le costanti in cui il 99% di ragazze continua ad inciampare per poi ferirsi e quindi peggiorare. Un es. ? subito .. quando incontrano due uomini A e B dove A è il classico ciarlatano che tende a far divina la sua posizione si single convinto con harem infinito di trombamiche (beh a suon di 100 euro sono capaci tutti ad avere l’harem) … B single tranquillo e normale che non ha paura ad esprimere la propria posizione ed i propri sentimenti e che realmente predisposto a fare vita di coppia in quanto sa quanto è merdosa e noiosa la vita da single

    Beh chissà come mai scelgono sempre il tipo A ossia il grande maschio Alpha che costantemente le riempirà il cervello di stronzate e le userà come lo strofinaccio per pulire il cesso. Svegliatevi che è arrivato il momento visto che abbiamo oltrepassato il 2000!!!!

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    • Ciao….spero che ti renda conto di come il tuo commento sia infarcito di stereotipi. Anche la definizione di trombamico\a la trovo abbastanza triste.
      Personalmente non ho mai preferito il maschio alpha, gli uomini con la clava preferisco lasciarli nella loro caverna. Ho sempre cercato altro ai deliri di onnipotenza! E lungi da me farmi trattare come “uno strofinaccio per pulire il cesso”…. dall’uomo così si scappa. E penso anzi, ne sono certa! che questo mio pensiero sia condiviso da una moltitudine di donne. 😛
      E credo che sia abbastanza chiaro dal mio post 🙂
      Generalizzare è sbagliato.
      Probabilmente ci saranno donne che scelgono un determinato tipo di uomo. Fatti loro, contente loro, content* tutt*.

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  11. Non ho avuto la disgrazia d’imbattermi nei 13 punti riportati nero su bianco ma li ho sentiti spesso.
    Quando il mio compagno ed io siamo rimasti senza lavoro i miei erano tutti preoccupatissimi perché io avevo trovato lavoro (dopo un anno di disoccupazione) e lui, invece, era rimasto a casa a lavorare non retribuito per il negozio on-line che avevamo deciso di aprire. Erano tutti convinti che lui sarebbe stato male perché “si sa gli uomini se non lavorano perdono la dignità!”
    Noto con rammarico che la maggior parte delle persone, a volte persino femministe, ritengono ovvio che a condurre economicamente la famiglia debba essere l’uomo e questa crisi mentre la donna debba lavorare o per necessità o per hobby! Sempre in seguito alla perdita del lavoro il mio consorte ed io abbiamo aperto un’attività nella quale nessuno credeva e persino mia madre (che è un’imprenditrice in pensione) ha suggerito che sarebbe stato meglio che lui si trovasse un lavoro che gli permettesse un buono stipendio e che IO MI OCCUPASSI DI QUESTA ATTIVITA’ COSì, TANTO PER SENTIRMI UTILE!

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    • Ciao!
      Beh, i 13 punti sono stereotipi che vengono perpetrati di continuo sui social, in tv, persino nelle pubblicità. Qualche genio\a ha avuto la capacità di stilarli in una classifica che ha fatto il giro del web.
      Per quanto riguarda il tuo lavoro, ti faccio tanti in bocca al lupo e ti consiglio di fregartene di tutto quello che dice la gente. Purtroppo tant* sono le persone che pensano che le donne debbano ricoprire determinati ruoli in quanto tali. Sembra che sia l’utero a decidere le sorti di una persona e non le capacità e le competenze che si posseggono.

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      • Sono d’accordissimo con te. A me non importa cosa pensa la gente, di chiunque si tratti, faccio ciò che mi fa stare bene, a volte si tratta di preparare conferenze e altre, invece, è la torta per i nipotini.
        Un abbraccio.

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  12. Che peccato leggere ancora di questi stereotipi, di queste discriminazioni, di questa diatriba “maschio/femmina” che sembra destinata all’eternità….!
    Personalmente ho sempre creduto, infischiandomene altamente di tutto ciò, nell’Essere Umano, che ha due generi, ma una sola discriminante: l’Intelligenza.
    Pensavo, a quanto pare ingenuamente, che fosse un concetto semplice e facilmente condivisibile…….sembrerebbe che i fatti continuino a smentirmi….

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  13. Buongiorno, sono una ragazza di 27 anni con due figlie. Premetto che mi sono diplomata in una materia prettamente maschile ( elettrotecnica) e che mio padre mi disse all epoca ‘ non farlo , non farai mai carriera! Cmq sia non mi sn affermata tuttora nella mia materia xke come sentivano che ero una donna mi tagliavano subito dicendo che nn gli serviva nessuno! D’altro canto che ti aspetti da una massa di uomini ignoranti come capre! Cmq sia nel frattempo ho fatto famiglia, ma il vero problema e’ rimasto lo scontro con mio marito. Lui è’ il classico maschio alfa , qui si fa come dico io , tu sei donna lascia stare devi cucinare e badare ai figli , e quando mi intromettevo di più in qualcosa mi trattava da zerbino offendendomi in svariati modi! Tuttora vi dico la realtà , ho fatto un sinistro con la macchina e mi sn occupata del risarcimento danni senza mettere l assicurazione in mezzo x nn pagare di più . Me ne sn uscita con 400 euro x il malcapitato cosa giusta e consona visto che gli sn entrata nella portella. Immaginate la faccia di mio marito quando gli ho detto il danno e gli ho detto che avevo già risolto tutto !!! Mi voleva mangiare con gli occhi dicendo che se avrebbe fatto il tutto lui noi avremmo pagato di meno. Ma ….. Se ho preso delle decisioni senza consultarlo e’ stato solo xke lui era a lavoro e sapevo che mi avrebbe offesa anche x l’incidente , quindi ho sorvolato… Vi racconto questo perché vi voglio far capire come si trova una donna sposata cn un maschio alfa che detta le sue regole e di li non puoi passare , mi vede come un ostacolo e mi tratta come uno zerbino non ha criterio n’è dolcezza ma io nn lo lascio x amore dei miei figli xke nn voglio che domani si dica , potevi sopportare mamma!!! Quindi care amiche mie viviamo in società maschilista e c’è n’è dobbiamo fare una ragione, o ti sottometti da donna o vivi sola come un cane , non troverai mai nessuno che ragioni come una donna xke poi la donna prende il sopravvento e le conseguenze le conoscete!!!

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    • Mi dispiace per la tua esperienza e non so darti un consiglio, posso solo lasciarti un abbraccio.
      Quello che posso dire è che non sono d’accordo sul doversi rassegnare, anzi! Le cose possono migliorare solo se non ci rassegniamo a lasciarle come sono: ognuna di noi, nel suo piccolo, contribuisce al cambiamento. Anche tu che hai scelto di studiare quello che ti piaceva, o di risolverti da sola l’accordo in un incidente stradale, anche se sei osteggiata, fai parte di un cambiamento. Non ti rassegnare!

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    • Agnese leggendo il tuo racconto ho modo di constatare che il post scritto da me in precedenza rispecchia la realtà, non in tutti casi ovviamente. Con questo, non voglio dire che mi faccia piacere, anzi tutt’altro perché sono storie da leggere che non sono mai belle e nemmeno giuste. Ritengo giusto farti qualche osservazione .. 1)tu scrivi “viviamo in società maschilista” .. nulla di più sbagliato e te lo dice uno che alla tarda età di 34 anni è single ed è condannato a restarlo a vita, quindi come vedi il monopolio è da ben altra parte da quella a cui tu pensi che sia.
      2)come scritto sopra il tipo A o alpha porta a questi risultati e tu consciamente o inconsciamente ha i scelto quello, sei stata sfortunata è vero ma l’hai scelto tu.
      Il mondo gira dannatamente a rovescio che vuoi farci .. sai quante amiche fidanzate mi vengono a raccontare storie simili? o del tipo “sto con uno che pensa solamente a uscire o fare le ferie coi suoi amici appena può” .. allora mi domando, perchè quando scegliete non aprite un po gli occhi ? Perché quando vi trovate di fronte la persona come me ad es. che non me ne frega niente di uscire con gli amici e tanto meno di avere il dominio socio-relazionale, puntualmente li scartate e scegliete lo stronzo che vi tratta come uno strofinaccio?

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    • Io però queste cose non le capisco…non credo che sia improvvisamente cambiato dopo il matrimonio! Alcune di noi vanno proprio a sceglierseli con il lanternino, io ho avuto più relazioni di lunga durata e non mi sono MAI fatta sottomettere, che scelta sarebbe “o ti sottometti o vivi sola come un cane”? A parte che non è assolutamente vero che tutti gli uomini al mondo sono maschilisti, ma poi se anche fosse vero molto meglio sola che con uno che non mi rispetta! Mi dispiace molto per gli ostacoli che hai trovato alla tua carriera, sicuramente hanno contribuito a portarti a fare una scelta che ti ha portata in questa situazione, però da qui a dire che è l’unica scelta possibile mi sembra decisamente esagerato…

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    • Cara Agnese,
      leggo il tuo post dopo due anni da quando l’hai scritto e spero vivamente che tu te ne sia andata da quel tipo fortemente limitato che per qualche ragione avevi spostato, proprio per il bene dei tuoi figli. Inoltre devi sapere che stare soli ” come un cane” – o meglio, andando contro uno stereotipo anche in questo termine – come “una cagna” è fantastico!!!! Senza un nemico che ti uccide lentamente, non sei sola per niente, anzi sei nella migliore compagnia possibile: te stessa, la tua libertà ed i tuoi affetti veri (amiche/ci e famiglia.)

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  14. […] Si passa troppo tempo a suggerire, consigliare e imporre cosa una “brava ragazza” dovrebbe fare e come dovrebbe essere, comportarsi e vestirsi al fine di piacere agli altri ed essere appetibile, quando, invece, uno dei mantra fondamentali della vita è quello di piacere prima a noi stessi. Troppe volte mi sono sentita dire: “Devi essere più dolce altrimenti non troverai mai il fidanzato!”, “Hai un carattere forte, come farà con te un fidanzato?”, “Perché non ti vesti più colorata? Metti qualche vestitino”, “…e truccati un po’! Devi essere più femminile!” e infine, durante una discussione, un tizio mi disse: “Sei una super donna acculturata del cazzo! Devi rispondere  sempre a tutto?”. ( Se ve li siete persi, sappiate che esistono anche i 13 motivi per i quali una donna intelligente è single, ne ho parlato qui) […]

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  15. […] Si passa troppo tempo a suggerire, consigliare e imporre cosa una “brava ragazza” dovrebbe fare e come dovrebbe essere, comportarsi e vestirsi al fine di piacere agli altri ed essere appetibile, quando, invece, uno dei mantra fondamentali della vita è quello di piacere prima a noi stessi. Troppe volte mi sono sentita dire: “Devi essere più dolce altrimenti non troverai mai il fidanzato!”, “Hai un carattere forte, come farà con te un fidanzato?”, “Perché non ti vesti più colorata? Metti qualche vestitino”, “…e truccati un po’! Devi essere più femminile!” e infine, durante una discussione, un tizio mi disse: “Sei una super donna acculturata del cazzo! Devi rispondere  sempre a tutto?”. ( Se ve li siete persi, sappiate che esistono anche i 13 motivi per i quali una donna intelligente è single, ne ho parlato qui) […]

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  16. Cara Pin@,

    Ho apprezzato moltissimo il tuo articolo. Coniuga la denuncia di un problema tristemente reale con l’ironia, che non guasta ed è sintomo di intelligenza. Io sono sposato da più di dieci anni con una donna che adoro profondamente. Ed uno dei motivi per cui la amo così profondamente è il suo carattere straordinariamente forte, fiero ed indomito. Una componente importante del mio amore per lei è proprio l’ammirazione per queste sue caratteristiche. E’capitato a volte, in ambito conviviale, di affrontare il tema degli uomini che percuotono le donne. Sia pure di fronte ad un tema di tale drammaticità, mi affiorava un sorriso pensando al fatto che se io osassi darle uno schiaffo (parlo ovviamente in via del tutto ipotetica) dovrei vivere il resto dei miei giorni con i sensi perennemente all’erta, perchè alla prima distrazione mi ritroverei il cranio fracassato con il più vicino oggetto contundente. Ed è proprio per questo che la amo. Non potrei mai amare una donna debole. Senza per questo voler colpevolizzare le persone deboli. Ma io mi sento orgoglioso del fatto che Lei abbia scelto me. Mia moglie mi disse un giorno che il mio piacerle trovò una conferma nei primi giorni della nostra relazione quando, essendo lei di due centimetri più alta di me, mi chiese se fossi infastidito dal fatto che indossasse tacchi alti, che contribuivano ad accentuare tale differenza. Le risposi che i tacchi alti le donavano molto e che il mio ego non era così miserrimo da sentirsi minacciato dalla differenza di statura.
    Devo aggiungere che mia moglie non è italiana. E’ infatti di Città del Messico. Essere sposati con una straniera è un’esperienza molto stimolante, perchè ti aiuta a vedere con occhi diversi molte cose diventate troppo abituali per essere notate. Questo include episodi più frivoli (il primo Festival di Sanremo che mia moglie ha conosciuto è stato quello del 2006; conduttore Pippo Baudo. Quando le capitò di vedere un filmato di repertorio su di un Festival di 30 anni prima e si accorse che era sempre Pippo Baudo a presentarlo, ne rimase profondamente turbata!) come anche cose più serie; ad esempio la pervicace resistenza ad ogni cambiamento, radicata nella società italiana. In questa ultima caratteristica è incluso il maschilismo. Io ero consapevole della esistenza di questo triste fenomeno. Ciò che non avevo colto è una peculiarità italiana che mi era sfuggita. “Anche nel mio paese esiste il maschilismo” diceva mia moglie, “ma sono gli uomini ad essere maschilisti, mentre le donne cercano di contrastarlo. Ciò che mi sorprende dell’Italia è che sono anche le donne ad essere maschiliste!”. Mi sono ritrovato ad essere d’accordo con lei. Il motivo per cui ho raccontato tutto questo è cercare di far comprendere alle amiche appartenenti al genere femminile, che il vero “nemico” (uso questa locuzione in senso metaforico) non sono tanto i vari maschi alfa, la cui posizione insostenibile finisce con il crollare sotto il peso della sua illogicità. Il vero “nemico” sono le varie Alita ed Agnese (ai cui post in questa pagina rinvio) sparse per il Bel Paese. Sono loro la vera linfa vitale dei deprecabili pregiudizi. Non me ne vogliano le amiche Alita ed Agnese se le ho “additate” come cattivo esempio, ma ritengo che i loro post da soli valgano più di mille parole che io possa spendere per tentare di descrivere il fenomeno del maschilismo in salsa femminile.
    Leggete il mirabolante esempio della signora inglese, da voi riportato: http://www.huffingtonpost.it/2015/08/14/uomo-mezza-eta-commenta-ragazza-insultato-da-anziana_n_7986826.html
    Solo quando le donne di tal fatta saranno una consistente maggioranza, si potranno vedere risultati tangibili.
    Storicamente parlando, nessun gruppo soggetto ad inique discriminazioni, ha potuto sconfiggerle confidando solo nell’aiuto “illuminato”dall’esterno. La condizione necessaria, anche se non sempre sufficiente, è che la consapevolezza di tale iniquità si sia fatta strada al proprio interno.

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    • Ciao Mario! Grazie per il tuo commento, l’ho letto con piacere.
      Io all’interno dei miei articoli affermo sempre con convinzione che spesso la solidarietà femminile non esiste. Basta andare a vedere le varie pagine goliardiche di facebook per leggere commenti di donne che si accaniscono contro altre donne.
      Credo, come dici tu, che sia un problema di cultura. Nasciamo in una società che ci divide in sante e in puttane, piena di pregiudizi e stereotipi. Pulirsi da tutto questo luridume è molto difficile. Il vero nemico delle donne a volte, ahimè, sono le donne stesse vittime però di una società che ha costruito ad hoc dei ruoli stereotipati che appartengono anche agli uomini. Solo uscendo fuori da questi possiamo sperare, secondo me, di costruire un mondo leggermente migliore, e tutto ciò deve avvenire camminando insieme, uomini e donne. Evitando inutili battaglie fra i sessi.
      Anche il mio ragazzo è più basso di me e anche io, all’inizio, mi facevo un sacco di problemi ad indossare i tacchi. E se ci pensiamo è una cosa veramente assurda in quanto è legata ad un puro fattore estetico deciso da chissà chi. In quale libro delle regole sta scritto che la donna debba essere più bassa dell’uomo all’interno di una coppia? Perché mi devo sorbire i commenti della gente che mi fa notare la differenza di altezza? è difficile fare qualcosa che vada contro gli stereotipi che ci vengono perpetrati fin dalla culla e quando alla fine ci riusciamo (per quanto mi riguarda) li viviamo come una liberazione!
      Credo che avere a che fare con persone di culture diverse possa, come nel tuo caso, aiutare a migliorarci apprendendo le cose positive che hanno da insegnarci.
      E sì, sono convinta come te che dovrebbero esistere più vecchiette come quella che ha difeso la ragazza nella metropolitana. 🙂

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  17. L’articolo è interessante ma mi vorrei permettere di fare una piccola critica.
    Allora, mentre si denunciano giustamente gli stereotipi forse involontariamente si ricade in stereotipi e prese di posizione “ideologiche”.
    Ad esempio, il fatto che viviamo in una società maschilista che tramite le sue istituzioni(stato,chiesa,famiglia e chi più ne ha più ne metta)ci imporebbe sin da piccoli gli stereotipi e la divisione dei ruoli.
    In realtà, mentre è vero che nella società si può parlare di stereotipi maschilisti dettati dalla società, non è scientificamente provato né vero che la divisione dei ruoli sia nella sua essenza di origine sociale, ma semmai essa deriva da un’interpretazione sociale di fattori biologici e tramite la cultura si sta riuscendo a trascendere gli aspetti meramente biologici, e non a caso il femminismo e i gender studies sono nati tramite una lunga riflessione e presa di coscienza filosofica e culturale, non certo seguendo solamente ” l’istinto” o cercando l’instaurazione di una mitica società indipendente dai dogmi sociali e “matriarcale”, dove guarda caso le “matriarche” hanno si più potere ma praticamente il loro ruolo è limitato alla casa e i maschi cacciano (si pensi a società considerate matriarcali oggi come quelle Tuareg e altre), e c’è una forte divisione dei ruoli, divisione dei ruoli che in Occidente è stata messa in discussione grazie all’adozione del sistema liberale e democratico fondato sulla proprietà privata e quindi sull’emancipazione individuale dalla società e dalla collettività, un sistema che piaccia o meno ci sta portando gradualmente alla libertà per tutt*, realizzando un vero socialismo(figlio del liberalismo e radicalmente liberale e libertario) diverso dalle utopie delle varie sinistre storiche.
    Il fatto è che non dovremo prendercela sempre o comunque verso la società finendo per adottare modi di pensare complottisti ma prendere coscienza di come funziona la sovrastruttura(società) e la struttura(essere umano) per accetarlo e in tal modo migliorarlo e contribuare a cambiare in meglio il futuro degli individui e della società.

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  18. Sono un ragazzo sui 30 anni e l’intelligenza in una donna è una caratteristica che mi ha sempre affascinato, purché abbinata ad alcuni aspetti della personalità come sensibilità, simpatia, serietà sessuale (vista come sessualità legata all’affettività e assenza di libertinaggio / rapporti occasionali ), eleganza e sobrietà. Credo che ogni uomo abbia i suoi gusti ma l’intelligenza non sarà mai un difetto. Le mie amiche in possesso delle caratteristiche elencate sono felicemente fidanzate o sposate. “Le persone sensibili amano ma si può amare solo ciò che si apprezza, ciò che per noi è virtù”.

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  19. vai avanti così Pin@ e fregatene dei commenti maschilisti!! Sono uomo, ho più o meno la tua età e mi sono sempre piaciute le donne intelligenti!!!
    Scherzi a parte, una donna intelligente è anche affascinante. Penso che nessun uomo con un po’ di sale in zucca voglia avere accanto a se una donna che non ha altre caratteristiche oltre quelle fisiche. Per un po’ può andare bene, ma dopo stufa e annoia e dà grattacapi. Devi infatti correrle dietro ad ogni fesseria che fa : più che il compagno ne sei la badante

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