Social networks e “simpatico” sessismo

Mi chiamo Elena (in “arte” elerigby, si , sono leggermente fissata coi Beatles), ho 21 anni e studio Lingue e Culture Orientali.

Mi interesso al femminismo (precisiamo : uguali diritti per uomini e donne, non supremazia delle donne sugli uomini- precisarlo non è mai un male vista la testardaggine della gente ) più o meno da sempre ma è solo negli ultimi anni che ho capito che le mie lamentele e le mie proteste esposte solo a poche persone -non sarebbero servite a nulla ; ma poi sono venuta a conoscenza dell’esistenza di persone come Lorella Zanardo e di blog come “Un altro genere di comunicazione” che condividevano le mie stesse idee diffondendole in modo più sistematico.

Per il mio primo articolo su questo blog ho deciso di parlare del sessismo sui social network, in particolare (ça va sans dire) su facebook, il più utilizzato da me e penso un po’ da tutt* voi.

Chiunque segua  blog e realtà femministe sa dell’esistenza di pagine che con falsi intenti -addirittura opposti-  propongono messaggi di odio verso le donne (in particolar modo per le femministe giudicate da questi ultimi il male assoluto proprio  perché  contrarie ai loro ideali illiberali, maschilisti e patriarcali) ed è anche a conoscenza del fatto che dopo tutte le nostre segnalazioni la riposta di facebook è stata che non si possono chiudere queste pagine sia perché le segnalazioni non sono state abbastanza sia perché non vengono considerate contro l’etichetta del social network in questione.

Dunque nonostante il fatto che quando si va a segnalare una pagina sul famoso social-network ci sia  la precisa voce “Discorsi contenenti odio” / “attacca in base a sesso od orientamento sessuale” , una pagina che incita la violenza sulle donne (nonostante il nome dica il contrario) e usa strumenti e linguaggio estremamente violenti non può essere rimossa da facebook. Molto logico e coerente, non c’è che dire.

Inoltre vengono costantemente  rimosse immagini che riportino nudi artistici, o immagini con parti del corpo -spesso corredo di articoli utilissimi per la libertà e la salute delle donne, come quello sull’infibulazione fatto proprio da “Un altro genere di comunicazione”-  questo perché considerate scandalose ma ovviamente le immagini di ragazze nude in posizioni hard e porno che possiamo trovare  su tantissime pagine, rimangono sulle bacheche per anni e mesi.

Insomma per facebook quelle non sono scandalose, due pesi due misure; questo perché ovviamente il nudo porno non nuoce a nessuno anzi, il nudo libero o usato per fare informazione da’ fastidio a qualcuno con la coscienza non proprio pulita e così viene segnalato numerosamente –spesso si organizzano per far rimuovere i contenuti scomodi come veri squadristi- e infine rimosso.

Un’altra cosa che ultimamente mi ha fatto indignare e segnalare diverse pagine è la tendenza di quest’ultime apparentemente innocue con nomi del tipo “patatine fritte” “I simpson” e altre pagine sul genere (“mare”, “melanzane” , “mozzarella” etc ) che hanno ricevuto tantissimi click e “mi piace” e sono diventati  all’insaputa degli ignari fans, dispensatori di gossip di becero livello,  news scandalose e che attirano l’attenzione soprattutto sul tema “sesso” e – tenetevi forte- immagini di donnine semi nude e/o con atteggiamenti sessualmente espliciti e simpatiche battute ad accompagnarle.

Noterete che tutti questi contenuti hanno una cosa in comune e cioè un maschilismo dilagante, pensiero molto diffuso in Italia.

I proprietari di queste “simpatiche” pagine sembrano pensarla come i pubblicitari e cioè che i consumatori finali siano solo gli uomini.

Ma se io sono donna non posso essere una grande amante delle patatine fritte, per esempio? E allora perché dovrebbero riempire queste pagine di immagini per attirare soli uomini e stereotipi svilenti per le donne?

Per il nostro simpatico paese sembra sempre che il mondo sia composto minimo all’80% da uomini e che le donne siano una minoranza quasi inesistente, chi glielo spiega che non è così?

Elena

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