Femmes Magnifiques: un’antologia femminista [Recensione]

Oggi vi parlo di un’antologia femminista.
Buona Lettura!
😀

INFORMAZIONI LIBRO

Autrice: AA. VV.
Titolo: Femmes Magnifiques
Casa Editrice: Mondadori (3 aprile 2018)
Numero Pagine: 220
Prezzo copertina: 20 €
Descrizione: Cinquanta donne magnifiche che hanno cambiato il mondo Un’antologia a fumetti che celebra ogni donna capace di infrangere una barriera. Nell’arte, nella scienza e nella politica, ma anche nella vita di tutti i giorni. “Femmes Magnifiques” è come un libro d’avventura che spazia tra paesi, contesti culturali e dialetti molto diversi. Cosa hanno queste cinquanta donne in comune? C’è chi lavora per i diritti civili, chi per liberare altre donne e chi sul progresso tecnologico. Chi vuole affermarsi nel mondo dell’arte, della musica, della scienza, della politica, della letteratura. Chi, semplicemente, insegue il proprio sogno, e combatte per costruire il mondo in cui crede. Queste donne agiscono in tanti modi, ognuna con la sua missione, ma “Femmes Magnifiques” dimostra che il femminismo disegna un’unica mappa orientata a un futuro migliore.

RECENSIONE

Il progresso non si ottiene stando nascosti a piagnucolare e lamentarsi. Il progresso si ottiene mettendo in pratica le idee.
– Shirley Chisholm

Femmes Magnifiques è un’antologia a fumetti che celebra cinquanta donne che sono state in grado di infrangere una barriera in diversi ambiti: nell’arte, nella scienza, nella politica, ma anche nella vita di tutti i giorni.

Cosa hanno in comune tutte queste donne? Hanno cercato (spesso riuscendoci) e cercano di creare un futuro migliore nei contesti in cui si muovono: c’è chi lavora per i diritti civili, chi per liberare altre donne e chi sul progresso tecnologico. Chi vuole affermarsi nel mondo dell’arte, della musica, della scienza, della politica, della letteratura. Chi insegue il proprio sogno, e combatte per costruire il mondo in cui crede.

L’antologia non fa distinzioni di etnia, genere, epoca, ecc… Il suo obiettivo è quello di raccontare e celebrare le donne. Alcune vengono dal passato, come Artemisa, altre sono nostre contemporanea, come Rumiko Takahashi. Vengono recuperati interi pezzi del movimento delle donne, anche quelli più nascosti, come a voler mettere in evidenza che “c’è tanto da fare, ma tanto è stato fatto, per quanto in silenzio“.

Il fumetto è stato ideato da Shelly Bond, i testi e i disegni sono stati creati da diversi professionisti. Infatti si nota il mix di stili, sia da un punto di vista grafico che testuale.

Le storie sono introdotte da una citazione della donna di cui si sta per raccontare la vita, e sono molto brevi. L’antologia si apre con Kate Bush, una donna che canta di mestruazioni, suicidio e incesto, coperta solo da un body mentre fa danza moderna.

Di alcune donne trattate, essendo famose, conoscevo già la storia, ed è stato un piacere ritrovarle; altre sono invece state una gradevole scoperta, come per esempio: Margaret Sanger, infermiera ed educatrice sessuale, con il suo motto “una donna è libera solo se il suo corpo le appartiene”; o Kristy Miller, archeologa, e Maria Bonita, la prima femminista brasiliana.

L’unico difetto che si può riscontrare è la mancanza di approfondimenti: le storie sono troppo brevi e vengono date delle pillole riguardanti i fatti salienti. Conoscere più nel dettaglio le vite di queste donne meravigliose, avrebbe fatto diventare l’antologia perfetta.

Ho comunque apprezzato molto il libro, soprattutto da un punto di vista grafico: fenomenale!

Siccome le storie e gli autori sono tanti, ho deciso di assegnare dei premi:

Premio miglior storia va a Idioty City, che ha come protagonista Giuditta, un personaggio della Bibbia. Ho apprezzato molto lo stile, ironico e divertente.

Premio miglior citazione va a Beth Ditto:

“Non posso controllare quello che la gente pensa di me, ma posso controllare al 100% quello che io penso di me. E non parlo solo del corpo, ma dell’autostima in generale. Essere sicuri di se stessi è un lavoro che non si finisce mai di imparare.

E, infine, il premio miglior grafica va alla storia Incantatrice di Numeri, che racconta la storia di Ada Lovelace. (Testi e disegni di Megan Hutchison, colori Hi-Fi)

Consiglio l’antologia?

Ovviamente, che domande! 🙂

Articolo pubblicato nel blog Il Salotto Irriverente

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