Oggi parliamo del massacro delle streghe attraverso la recensione di un libro di Alessandra Micheli.
Buona Lettura.
Informazioni Libro
Titolo: I Roghi delle Streghe. Storia di un olocausto
Autrice: Alessandra Micheli
Casa Editrice: Caravaggio Editore (1 gennaio 2008)
Numero Pagine: 63
Prezzo copertina: 8€
Trama: La storia della persecuzione delle streghe come prima manifestazione di un fenomeno più profondo e radicato nella concezione moderna occidentale, quello di un accanimento inflessibile e programmatico nei confronti di tutte le donne. Questa la tesi dell’autrice che, attraverso il filtro di una cronaca lucida, ci riporta in quel mondo misterioso e lontano che per troppo tempo è stato ignorato o, più colpevolmente, frainteso. Iniziata nel Trecento e protrattasi per secoli, fino a culminare negli atti efferati dell’Inquisizione, la “caccia” contro le streghe rappresenta il paradigma di una lotta epocale da parte della Chiesa e dello Stato contro il potere femminile e i suoi valori di immaginazione, libertà e sensualità, che sono il vero motore della nostra evoluzione spirituale. L’affermazione definitiva dello spirito maschile, a partire da quelle vicende sanguinarie, segna pertanto una perdita incalcolabile non solo per le donne ma per l’umanità tutta che, agganciata a una concezione dualistica della vita, dove il divino è confinato in un luogo inavvicinabile, si ritrova debole e separata dalle ricchezze immanenti dell’invisibile.
Recensione
I roghi delle streghe. Storia di un olocausto è un breve saggio scritto da Alessandra Micheli ed edito da Caravaggio Editore. Il libro analizza per sommi capi il fenomeno della stregoneria, gli effetti e come sia stato ostacolato e combattuto negli anni. Dopo un’introduzione volta a spiegare quello che ci stiamo accingendo a leggere, l’autrice parte dalle basi raccontando il significato della parola strega e gli attribuiti- sia positivi che negativi- che le si conferiscono.
Chi è la strega?
La strega è una figura femminile dotata di “poteri” che nel tempo sono stati considerati in diversi modi. Nell’immaginario collettivo è quasi sempre stata affibbiata un’accezione negativa a tale figura, i più l’hanno considerata come una portatrice di peccato e\o un’adepta di Satana. In realtà le streghe erano donne libere che vivevano a contattato con la Natura, che avevano competenze in campo chimico, che sapevano preparare rimedi naturali contro vari malanni e aiutavano le partorienti. Guaritrici e levatrici. Quando la stregoneria non era considerata una piaga, la gente si rivolgeva a loro per avere un consulto, predizioni e aiuto in caso di malattia.
Nella strega si incarnano superstizioni, paure ancestrali, sogni, fantasie erotiche ed emotività.[…] La strega è colei che tuona contro l’ingiustizia, colei che si libera da pregiudizi, che si leva sopra gli altri, che si slega dai vincoli limitanti della ragione. È colei che si nutre dell’infinito candore dell’Universo, in stretto contatto con l’arcano, osa e riesce laddove i più non osano. […] La strega è colei che si ribella contro le minacce del potere, contro la stasi, contro l’oblio dell’addomesticamento. […] La strega è, soprattutto, l’erede e la depositaria di una cultura antichissima in cui, secondo Margaret A. Murray, confluiscono i riti pagani della natura e della Grande Madre; quei culti che, volenti o nolenti, sono alla base della stessa civiltà occidentale.
Il libro fa un breve viaggio nella civiltà greco- romana, prendendo in considerazione figure come Circe, Medea, le Menadi, Ecate e condannando la demonizzazione della sapienza femminile che stava iniziando a svilupparsi.

Ampio spazio viene dato al Cristianesimo, che considerò i riti e le donne che li officiavano con pregiduzio e ostilità: la magia offriva felicità e salute a chi credeva in essa, scavalcando il volere di Dio; al contrario dei precetti cristiani, i quali consideravano le sofferenze e le sventure come una garanzia per ottenere la felicità dopo la morte. Viene inoltre analizzato lo stretto rapporto fra la religione e la stregoneria mettendo in evidenza quelle che sono le differenze e le assonanze.
Le Persecuzioni
Quando si parla di streghe e stregoneria non si può fare a meno che trattare il terribile fenomeno delle persecuzioni che ha mandato al rogo numerose donne accusate di essere serve di Satana.
Nel libro vengono considerati due periodi differenti:
- L’arco temporale che va dal IV al V secolo d.C. in cui si sosteneva che la stregoneria fosse un fenomeno illusorio.
- Il Medioevo, dove il clero era- addirittura- più clemente delle autorità civili che emanavano leggi volte a sradicare brutalmente la stregoneria. In questo periodo il nemico era sia la strega che chi credeva e si rivolgeva a lei.
L’accusa di stregoneria venne utilizzata anche come strumento per eliminare chi si ribellava all’autorità del clero, un esempio di ciò fu la Bolla papale del 1233 contro i contadini dello Stendiger, i quali si rifiutavano di pagare le esose gabelle imposte dall’Arcivescovo di Brema. Vennero accusati di non credere in Cristo e di far parte di demoniache società segrete.
La situazione, già di per sé instabile, scoppiò con l’arrivo della pesta nera, il quale diede il via alle persecuzioni.
Il Rinascimento vide una vera e propria esplosione della caccia alla strega, la quale aveva ormai perso tutte le sue qualità benefiche ed era associata a una vecchia megera, ex prostituta che vendeva intrugli abortivi o filtri amorosi. Il totale delle morti per persecuzione fu di nove milioni e mezzo.
I roghi, le persecuzioni non sono altro che forme di controllo per reprimere il potere femminile. […] La strega, o donna saggia, era sempre chiamata come levatrice; molte di queste donne avevano raggiunto un alto livello di specializzazione, avendo la fama di essere in grado di alleviare i dolori naturali del parto. Tale azione per gli uomini della Chiesa era contro la volontà di Dio che in principio aveva maledetto Eva e tutte le sue discendenti. La religione e la scienza medica si unirono contro le streghe, che vennero sterminate e denigrate.
Le streghe, donne del popolo con competenze mediche, guaritrici e levatrici rappresentavano un problema per una società fortemente patriarcale e misogina poiché riuscivano a farsi ben volere dal popolo. Erano donne che mettevano il loro sapere a disposizione della popolazione contadina, che senza di loro sarebbe stata abbandonata a se stessa, e non scendevano a patti con il potere maschile. I roghi rappresentavano una sorta di forma di controllo e di repressione di un potere femminile che affondava le sue radici negli antichi culti legati alla Grande Madre (Diana).
Bruciando le streghe, gli inquisitori volevano cancellare la religiosità della cultura popolare, la poesia, il senso spirituale della Natura, patrimonio di un mondo ingovernabile dalla Chiesa cattolica.
Conclusioni
I roghi delle streghe. Storie di un olocausto è un libro dai molteplici aspetti. Lo stile dell’autrice è molto scorrevole, il saggio si legge in pochissimo tempo. È ricco di spunti, anche se tratta in modo molto veloce i vari argomenti. Insinua il seme della curiosità che spinge a cercare le vicende e\o i libri che cita.
La copertina ospita la Medea di George Romney, scelta molto pertinente.
Consiglio il libro a chi si affaccia per la prima volta su questa tematica e a chi vuole avere un punto di vista che non analizza solo la stregoneria come un fenomeno fatto di magia e persecuzioni, ma come un qualcosa di benefico che nasce e si sviluppa intorno alla Natura.
[…] Articolo pubblicato su Bambole Spettinate e Diavole del Focolare […]
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Anche se in ritardo…grazie mille volte GrAzie! Soprattutto per aver compreso lo spirito che animó la mia scrittura!
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Grazie a te! ❤
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