Bikini kill, le riot grrrl

Negli anni 90 dal punk rock, o per meglio dire dai suoi sottogeneri indie rock e hardcore punk, nacque un sottogenere tematico, destinato ad esaurirsi entro pochi anni, conosciuto come riot grrrl e caratterizzato principalmente dalle posizioni di forte femminismo militante ed attivismo politico. Questo termine fu applicato erroneamente anche ad alcune cantanti di successo (come PJ Harvey), in realtà fra i gruppi, composti principalmente da sole donne, che ne fecero parte non raggiunsero mai una fama significativa.

Bikini Kill

All’epoca ero poco più di una ragazzina, mi destreggiavo ancora fra i vari generi musicali in maniera molto spontanea, senza farmi troppe domande. Mi piacevano molto i Nirvana, di questo ero assolutamente sicura, e questo mi ha portato a ricercare movimenti musicali che fossero a loro affini. Oltre a gruppi decisamente famosi, come le Hole o i Sonic Youth, mi trovai ad ascoltare alcuni gruppi femminili che facevano parte di questo movimento. Di alcune canzoni ho un ricordo molto confuso, ma una è rimasta piuttosto presente nei miei ricordi, forse perché rappresentava un lamento dolente che contiene versi particolarmente commoventi – che ben si adattava allo stato d’animo di un’adolescente appassionata di grunge – ed è stata Feels Blind delle Bikini Kill (pur non essendo la più famosa della band, il cui cavallo di battaglia era Rebel Girls con l’allora famoso slogan “Siamo le ragazze dalla cattiva reputazione/Siamo le ragazze che te la faranno pagare/Siamo le ragazze dalla cattiva reputazione/E ci faremo sentire/Tempo di andare.” – 1996).

Tutti I cigni che mi passano davanti agli occhi
Hanno le ali appiccicose
Rimango ferma sulla soglia della mia rovina
Racchiusa nei sussurri che mi hai insegnato
Come ci sente?
Ci si sente ciechi
Sì, ci si sente fottutamente ciechi
Cosa mi hai insegnato? Nulla
Guarda cosa mi hai insegnato
Il tuo mondo non mi ha insegnato nulla
Se tu fossi cieco e non ci fosse il braille
Non ci sono confini in quello che posso provare
Se solo tu potessi vedere, ma ci hanno sempre insegnato
Che quello che vedevi non era fottutamente reale
Sono la donna che mi han sempre insegnato ad essere: affamata
Sì, le donne sono sempre ben associate alla sete
Bene, potremmo addirittura berci tutto il vostro odio
come se fosse amore

La canzone scorre in una melodia sottile, quasi ipnotica, ascoltandola è impossibile non notare come il background musicale delle Bikini Kill, specialmente della cantante Kathleen Hanna, sia lo stesso dei Nirvana, a cui la band fu molto vicina considerando anche la breve relazione della batterista e co-fondatrice del gruppo Tobi Vail e Kurt Cobain e della cantante e front-woman con Dave Grohl . Il suono è decisamente più lento e meno arrabbiato delle canzoni più famose della band, che sarebbe discograficamente sparita entro pochi anni, ma forse proprio per questo è stato in grado di colpire l’immaginario di una ragazzina degli anni ’90 che faceva parte della generazione che si sentiva intrappolata e rispondeva con una rabbia (che nel senso più grunge del termine diventava tendenzialmente autodistruttiva e nichilista).

Se le altre canzoni delle bikini kills erano tendenzialmente un urlo Feels Blind rappresenta un lamento, per la precisione di una donna (o di tutto il genere femminile) che si trova intrappolata negli schemi che altri hanno creato, costruendoli con dei “sussurri”, subdolamente, attraverso messaggi subliminali, con la consuetudine.

Nonostante siano sparite presto dalla scena musicale mondiale, che hanno cavalcato principalmente nel mondo underground – anche per loro scelta dato che si rifiutavano di rilasciare interviste e qualsiasi collaborazione col mainstream – hanno contribuito a dare risalto ad un movimento profondamente femminista come quello delle Riot Grrrl e riuscendo a colpire l’immaginario delle adolescenti dell’epoca. Sicuramente il loro rifiuto per ogni compresso ed un mondo, quello del punk rock, molto maschilista non ha certo agevolato le band femminile, hanno sacrificato il potenziale successo commerciale della band

La cantante Kathleen Hanna è ancora una femminista attiva e miltante e partecipa spesso a incontri nei più importanti college statunitensi. Per chi volesse conoscere la sua storia musicale e politica può cercare e guardare il documentario a lei dedicato “The Punk Singer” di Sini Anderson del 2013, uscito l’anno dopo il rilascio della nuova etichetta “Bikini Kill Records”, che ha ripubblicato l’intero catalogo della band, facendola conoscere anche ad un pubblico più giovane.

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