Eccoci con una nuova puntata di Genitori Fuori Dagli Stereotipi!
E siccome domenica è la famigerata festa della mamma, vi racconto come sono stata festeggiata dai miei due adorati bambini, con qualche giorno di anticipo, causa weekend lungo.
Il mio bambino grande ha 7 anni e ha imparato da poco a scrivere. E’ bilingue, ed è un bilingue un po’ particolare visto che parla due lingue diverse in due contesti: italiano a casa e in famiglia e olandese fuori casa e con gli amici. Ecco, chi crede che nascere in un posto sia sufficiente per non avere nemmeno un problema a imparare una lingua, sappia che i problemi sono possibili eccome! Insomma, tra lunghe e frequenti sedute di logopedia e altre amenità, il mio figliolo ha imparato a leggere e scrivere, pur con un po’ di ritardo rispetto alla media, e legge e scrive in entrambe le lingue. Fa gli errori comuni che fanno tutti i bambini, oltre ad altri più fantasiosi che derivano dalla sua condizione di bilingue.
Tutto questo per dire che il mio bambino mi ha omaggiata di un braccialetto fatto con delle perline colorate, un portachiavi di perline più grandi tutte verdi e soprattutto di una letterina scritta con la sua scrittura incomprensibile (e qui ha preso veramente dal padre, che ancora oggi scrive in stampatello minuscolo per farsi capire, perché il corsivo resta fuori portata anche a 40 anni) e in olandese, una lingua la cui ortografia da sola meriterebbe una scomunica. Però la letterina è un tripudio di “carissima mamma, ti amo mamma, sei la mamma più dolcissima del mondo, più bella dell’universo, ti amo e non ti lascerò mai, ti riempio di abbracci e di baci, ti amo, ti adoro”…
Bello di mamma, quante soddisfazioni da questo bambino così affettuoso. E’ un energumeno che tremano i muri quando parla e i lampadari quando salta, quando mi abbraccia mi fa scrocchiare le ossa e manca poco alla cavalcata delle Valchirie quando cammina per casa, ma è un energumeno di quelli teneri.
La mia bambina di 5 anni è invece tornata a casa ed è cascata dalle nuvole: “mi sono scordata, mamma” e via un bacio e un abbraccio. Lei e il suo serpente Rudi (del quale abbiamo già parlato qui) sono andati i giardino e da lì dritti sull’albero dove ama stare e cantare in solitaria. Lei è leggera, somiglia al padre: passa sulle cose in punta di piedi.
Per ingannare un po’ il tempo, e per rabbonirli mentre li trascinavo in banca per una noiosissima commissione, ho promesso che saremmo andati a fare merenda in un posto che piace a tutti noi. Si tratta di una caffetteria all’interno di un grosso negozio, che ha tra le altre cose un discreto banco dei dolci. Questo banco oggi era pieno di tortine a tema festa della mamma.
Mio figlio ha scelto un dolce tutto cioccolata e panna, ci si è tuffato a pesce e liberi tutti.
Mia figlia ha scelto un dolce a forma di cuore con su scritto “mamma”. Era tutta carina, vestita di verde e rosa, stamattina ha voluto i codini; il dolce era un capolavoro di panna e lamponi. Ha preso golosa la forchettina, tutta sorridente. Ha affondato la forchetta, lo ha tagliato a metà e l’ho sentita sussurrare: “squarto il cuore della mamma!” – salvo poi aggiungere, quando si è accorta che la guardavo a occhi spalancati – “ma per finta!” e mi ha schioccato un bacio sulla guancia.
Bene, la festa della mamma per me si conclude con il sospetto che forse dovrei chiudere a chiave la porta della mia camera da letto quando vado a dormire.
Cuore di mamma, appunto.
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