Miss Giussano sotto le stelle: una manifestazione ironica e simpatica da far accapponare la pelle

Dall’inizio del 2016 sono già quasi 60 le vittime di femminicidio. In questo contesto, nel quale la violenza sulle donne è diventata una piaga sociale, ecco cosa succede a Giussano, un comune della Brianza.

Abbiamo ricevuto questa riflessione da Silvia, che ringraziamo per averci reso nota questa manifestazione e per il suo significativo commento.


Nel mio comune, da otto anni si tiene un concorso di bellezza: Miss Giussano sotto le Stelle.

Quello che penso io dei concorsi di bellezza, credo sia lo stesso che pensano tutte le persone con un briciolo di coscienza sociale: una disgustosa occasione per rappresentare ancora una volta le donne come meri oggetti decorativi, da pesare e valutare solo in quanto corpi, che devono essere piacevoli per lo sguardo maschile e oggetto di commenti biliosi da parte delle donne che, ahi loro, non rientrano nei parametri di bellezza.

In questo periodo storico, in cui la violenza sulle donne sembra aumentare di giorno in giorno, violenza mossa dall’incapacità di riconoscere alla donna lo stesso diritto all’autodeterminazione dell’uomo, mettere in mostra 13 ragazze, nel più classico stile di concorsi come questo, non solo mi disgusta, ma mi fa proprio soffrire.

Neanche da dirlo, i media locali hanno dato ampio spazio all’evento, mentre, chissà perchè, hanno taciuto sul flash mob del 2 giugno, pensato in ricordo di Sara Di Pietrantonio e delle vittime come lei. Non si può nemmeno dire che non ne fossero al corrente, perchè al corrente li ho messi io stessa.

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Torniamo al concorso. Quest’anno gli organizzatori decidono di devolvere non so bene quale ricavo alla scuola materna che frequenta mia figlia minore. E’ una scuola materna che ho sempre apprezzato molto (ci è andata anche la mia altra bambina), che ha un’attenzione al singolo, una capacità di valorizzare tutti i bambini, una cura educativa che ha fatto sì che io ne abbia sempre anche pubblicamente lodato l’opera. Ho saputo della munifica decisione perchè sulla porta della scuola materna è apparso un cartello informativo, con locandina dell’evento e la notizia della donazione.

Dopo qualche giorno, sulla pagina FB della scuola materna, appare non solo la locandina del concorso, ma anche l’invito a partecipare alla sfilata mamma/bimbi che si farà durante il concorso. Io declino per motivi etici e penso che probabilmente è una cosa organizzata visto che quest’anno appunto si devolveranno fondi alla struttura frequentata da mia figlia. Un paio di giorni dopo, di nuovo la scuola materna ripropone l’invito e stavolta rispondo con maggior ampiezza, spiegando che trovo la cosa un po’ troppo distante dai valori che speravo di condividere con le educatrici cui ho affidato mia figlia. Ovviamente mi viene risposto che si tratta semplicemente di una cosa ironica e simpatica.

IMG-20160612-WA0004Decido quindi di andare a vedere con i miei occhi questa cosa ironica e simpatica. E scopro che non solo non è stata organizzata quest’anno per via della donazione, ma si fanno sempre sfilare le mamme coi loro figli e che non è nemmeno una sfilata, ma un vero e proprio concorso. Vince una giovane mamma, con 3 bambini. Sarà un caso, ma è quella che ne ha di più. E mi vengono in mente le madri premiate dal Duce in base al numero di figli.

Evviva, contemporaneamente vediamo rappresentate le due uniche funzioni sociali riconosciute alla donna!!! La giovane bellezza sexy e la mamma con la M maiuscola, circondata da ignari, ma agghindati, pargoletti.

Nel pubblico, oltre ai bambini che così hanno avuto una bella dimostrazione di cosa significhi essere femmine, la direttrice della scuola moderna, ad avallare la legittimità di questo significato.

Urge un mio ripensamento sull’opportunità che mia figlia continui a rimanere in questo asilo.

 

10 commenti

  1. Mi capita di ospitare i “gruppi di studio” di mio figlio, terza media.
    Un pomeriggio, mentre stavo preparando la merenda per tutti in cucina, una delle ragazze mi si è avvicinata e con voce tremante mi ha chiesto: “signora, ma secondo lei io sono bella?” Era così angosciata che mi ha spezzato il cuore. Mi racconta mio figlio che quando possono saltano i pasti, le sue amiche. Che sono ossessionate dal loro sedere, perché “gli uomini guardano il sedere” – gli chiedo “e chi lo dice?” e lui “lo hanno letto su twitter”. Si vergognano ad andare in palestra, perché potrebbero esserci dei maschi che le guardano. Soffrono, perché sono troppo brutte. Solo io trovo ingiusto tutto questo?

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    • Terribile, povere bimbe. Io pure ero MOLTO complessata da ragazzina, credo che per certi caratteri sia quasi una tappa obbligata che per fortuna a volte si risolve. Però se anche è vero che per certe persone è caratteriale, è altrettanto vero che se ci fosse un’attenzione meno maniacale al fisico delle donne, i complessi sparirebbero più in fretta.

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      • Scusa Valentina, ma allora non erano gli stessi problemi.
        Un conto è non piacersi, ben diverso è temere lo sguardo e il giudizio maschile.
        Anche se mi domando sempre in quel “non piacersi” dove sia il confine tra la propria soggettività e la pressione sociale…

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  2. Sono di Giussano e io partecipa i il primissimo anno di concorso e sono 17 anni che si svolge non 8 anche se con modalità diverse.Sinceramente con gli occhi di oggi ma anche di ieri riconosco che sia una cosa grottesca quella dei concorsi cosi come tutti quelli che si svolgono d’ altronde.Purtroppo mi infastidisce più il concorso che premia le mamme, lo trovo ancora peggiore in quanto a significato. Non vedo perché l’ essere madre debba essere lodato , è una scelta e tale deve rimanere.Sul concorso in costume tornassi indietro non lo farei più non per il fatto di mostrarsi in cui non c’ e’ nulla di male ma per il fatto di essere valutate spesso da uomini panciuti e bavosi che dovrebbero guardarsi allo specchio per prima cosa.

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    • Valentina, ti ringrazio tanto del tuo intervento. Avresti voglia di scrivere due righe sulla tua esperienza, riportando il tuo attuale giudizio, alla giornalista de “Il Cittadino” che sta scrivendo di quanto è successo? Puoi anche chiedere di restare anonima. Se sì, chiedi a B&D il mio indirizzo email, ci sentiamo in pvt e ti do l’email della giornalista. Il servizio esce sabato, quindi abbiamo tempo fino a stasera per fare questo.
      Silvia

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