#GenitoriFuoriDagliStereotipi – innocenti evasioni

I miei due adorabili bambini frequentano scuola e asilo nello stesso plesso: la scuola è in un edificio, lì accanto c’è il doposcuola e di fronte l’asilo. Tutto si trova nello stesso cortile, ma gli ingressi sono separati. 

Al compimento dei 4 anni i bambini cominciano la scuola di base, che dura 8 anni. La scuola è per circa 40 settimane l’anno, tutti i giorni circa dalle 8.30 alle 15.30, tranne il mercoledì che finisce alle 12.30 (con alcune differenze a seconda della scuola). Dopo l’orario scolastico e nei giorni di vacanza è disponibile un servizio che si chiama BSO, acronimo di BuitenSchoolseOpvang che vuol dire cura all’infuori dell’orario scolastico. Nei giorni in cui c’è lezione il BSO inizia quando i bambini finiscono, nei giorni di vacanza, ammesso che i genitori scelgano un contratto che li copre, inizia alle 7.30 del mattino e finisce in ogni caso alle 19. I bambini sono divisi in due gruppi: dai 4 agli 8 anni e dagli 8 ai 12. Mediamente c’è un addetto ogni decina di bambini, nel nostro doposcuola sono in genere 4, due donne e due uomini, con una quarantina di bambini. Giocano all’aperto (la regola olandese del frisse kwartiertje per cui si passano due volte al giorno 15 minuti fuori al fresco, qualsiasi tempo ci sia, uno scoglio non da poco per noi italiani che congeliamo da ottobre a maggio), cucinano, disegnano e da più grandi fanno i compiti (pochi, perché la policy è che i compiti devono occupare non più di un paio d’ore a settimana).

Mio figlio frequenta la scuola e poi il doposcuola per 4 giorni la settimana, dal lunedì al giovedì, solo durante l’apertura della scuola. Durante le vacanze scolastiche io e il padre ci diamo il cambio o lo porto con me in Italia così mentre io lavoro lui si gode nonni e zii.

cassa

Dai 2 mesi ai 4 anni è invece a disposizione l’asilo, senza distinzione tra nido e materna

L’asilo è dalle 7.30 fino alle 18.30, ci sono minimo 1 pedagogista per 4 bambini e mai meno di due, come prevenzione. Anche loro hanno un bel giardino e spesso vanno a passeggiare nel bosco, vanno al supermercato, stanno in giardino con qualsiasi tempo anche da piccolissimi, dipingono (quante volte ho ritirato i figli colorati!), giocano.

Come dicevo, gli edifici dove i miei bambini frequentano asilo, scuola  e doposcuola sono uno di fronte all’altro nello stesso cortile: in linea di massima la mattina mio marito porta i bambini a destinazione, prima lascia la piccola all’asilo e poi porta il “grande” a scuola. La sera prende prima il grande a scuola e poi la piccola all’asilo e insieme remano verso casa dove, li attendo con la cena pronta perché tutti hanno pranzato tra le 11.30 e mezzogiorno e stanno perdendo il fondo.

Davanti alla scuola i bambini la mattina si mettono in fila e la maestra li chiama: entrano da soli e poi salutano i genitori dalle finestre della classe, che è al piano terra. All’asilo invece si ha il permesso di entrare per scambiare due chiacchiere con le maestre.

Mia figlia va all’asilo senza fare un piega: entra, mette lo zainetto con il cambio al suo posto, saluta le maestre, consegna il ciuccio, saluta gli altri bambini (tra cui il mio preferito, Dante, che ha la mamma olandese, il papà americano e il nome più italiano che ci sia) per poi salutare appena, tutta intenta nelle sue attività.

Mio figlio andava tanto volentieri all’asilo, ma non è contento nemmeno un po’ di andare a scuola. Non gli piace, odia le attività strutturate, la sua maestra è una maestra di quelle di una volta che vogliono vedere i bambini in riga in buon ordine e lui è un bambino vivace. Molto vivace. Estremamente vivace.

La combinazione di figlio vivace e scuola è stata esplosiva.

La prima settimana, a 4 anni appena compiuti, è riuscito a evadere nel momento in cui la maestra portava tutto la classe al doposcuola. Circa 50 metri dalla porta della sua classe a quella del doposcuola, ma gli sono bastati per fuggire. Ha detto che voleva arrivare al parcheggio dove si aspettava di trovare me o il papà a prenderlo. Ovviamente, nessuna consapevolezza del pericolo corso.

Qualche tempo fa, dalla finestra del doposcuola ha visto sua sorella nell’edificio di fronte, all’asilo. E così è riuscito ad aprire la porta del doposcuola, impresa di per sé notevole, dal momento che è chiusa a chiave, è pesante e c’erano 4 adulti a fare la guardia. Peccato che la porta sia a scatto, sia rimasto chiuso fuori al buio (era tardo pomeriggio a fine marzo) e invece di raggiungere sua sorella si sia trovato a piangere, spaventatissimo, chiedendo che gli aprissero per poter rientrare. Una delle maestre l’ha subito localizzato e recuperato.

Morale? Da un lato lo spavento ha fatto più di mille prediche, dall’altro la scuola, il doposcuola e l’asilo hanno rivisto le procedure per accompagnare i bambini da un posto all’altro e allarmato tutte le porte.

Mio figlio, che adesso viene guardato a vista, è stato un formidabile test per la sicurezza.

Io e il padre ci consoliamo pensando che è molto indipendente.

p.s.

nella foto la cassa giocattolo dell’asilo: gli olandesi sì che sanno cosa conta davvero!!!

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8 commenti

  1. Tuo figlio mi è molto simpatico! 😉 A me e a mio fratello ci hanno mandato all’asilo dalle suore. Un giorno le suore misero mio fratello di 5 anni (io ne avevo 4) fuori dall’aula in castigo, per ore. Lui, stufatosi di restare imbambolato come un’immaginetta, scappò tranquillamente e se ne tornò a casa. Non so dopo quanto se ne accorsero le suore, ma pregarono come non avevano mai fatto prima e lo cercarono dappertutto, perfino nella grande vasca dei pesci rossi. Nicola attraversò tutto il paese e perfino il passaggio a livello. Quando tornò a casa, disse a mia madre, tutta la programmazione del cinema: titolo del film e orari (a 5 anni sapeva già leggere). Ovviamente i miei lo sanzionarono a pedate nel culo. Ma questa è una della tante ragioni per cui detestiamo le suore e tutto il clero! 😉

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  2. Grazie! 🙂 è un terremoto e sua sorella non è da meno: viviamo una vita movimentata insieme a loro!!!
    Grande tuo fratello!!! A 5 anni è una bella sfida andare a casa da soli: bel caratterino!
    Per curiosità e magari per incoraggiamento: adesso che è grande com’è? 🙂

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  3. come sono?
    Ormai ho superato gli ‘anta e sono un papà con 2 bimbi (uno di 13 che pensavo fosse un pò turbolento) e una di 3 (che da quando è nata mi ha fatto capire che del carattere di suo fratello e sopratutto del termine “turbolento” non avevo capito un’acca!!)
    Diciamo che definirla un terremoto è (senza esagerare) un’eufemismo…
    Ricordo ancora con un sorriso la vicenda della mia “fuga” dall’asilo e senza dubbio è rimasto ben impresso anche alle suore che l’hanno vissuta… dopo aver chiamato pompieri (per vuotare la grande fontana con i pesci rossi, credendo che ci fossi caduto dentro), carabinieri e forze dell’ordine varie, le quali, nonostante fossero state allertate, non sono riuscite a trovare un bambino di 5 anni, solo, che ha attraversato tranquillamente un paese da un capo all’altro per 4 o 5 km…
    Da settembre la mia piccola peste incomincerà l’asilo e la mia paura non è tanto che riesca a scappare (per arrivare a casa deve praticamente solo attraversare la strada, per fortuna poco trafficata), ma piuttosto che, in un momento di disperazione, scappino le maestre lasciando soli i bimbi per colpa di mia figlia…

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    • Ahahahahah! aiuto!!!
      Va ben, grazie dell’incoraggiamento! Vorrà dire che i miei figli si meriteranno dei figli terremoti come loro?
      Solo una cosa non mi torna: io ero una bambina quieta quieta. Com’è che mi son toccati in sorte dei figli-uragano?
      Deve essere colpa di mio marito: vedi a mettersi un estraneo in casa e a pensar bene di mescolare il patrimonio genetico?!?!

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  4. proprio pochi giorni fa ho letto che in un asilo del sud italia un bambino scappo’ e torno’ a casa da solo con orrore ovviamente della madre, un bambino di 4 anni se non vado errato.

    stavano facendo dei lavori ed essendoci gli operai piu’ la festa di fine anno nessuno faceva caso a chi entrava e chi usciva…io fossi stata la madre li avrei denunciati, ma scherziamo?? a parte che potevano anche iniziarli il giorno dopo i lavori (da quello che c’era scritto non sembrava che gli stesse per crollare in testa il soffitto) ma voglio dire, porte esterne aperte in un ASILO (fosse stata una scuola elementare perlomeno li si poteva avvisare di non allontanarsi) e NESSUNO che sorveglia?? sono stati fortunati che non si e’ fatto male in qualsiasi modo!

    Poi certo succedono le cose, come al figlio di Giulia che e’ scappato pur con 4 sorveglianti ma li’ perlomeno ci provano, da noi neanche quello

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